PROGRAMMA
9 – 11 | 23 – 25 agosto 2024
TAPPA CONCLUSA
RINGRAZIAMO DI CUORE TUTTI/E COLORO CHE HANNO PARTECIPATO AI TANTI EVENTI IN PROGRAMMA
Le origini, le “proprie radici”, possono affondare in luoghi dai quali non ci siamo mai allontanati (luoghi che iperproteggiamo e difendiamo da contaminazioni esterne), oppure possono trarre nutrimento da territori, luoghi e vissuti nei quali abbiamo generato sentimenti e dai quali, per qualsiasi motivo, ci siamo allontanati. A volte, attraverso la celebrazione delle radici, si cerca di esternare la propria identità, altre si è in continuo ondeggiare riempiendo la propria bisaccia di viaggio con esperienze differenti.
Oggi sappiamo che le persone sono costrette ad abbandonare i luoghi di origine per potersi anche solo permettere la possibilità di pensare ad un futuro, in questi casi si cercano luoghi più fertili e liberi.
In un mondo in continuo divenire le identità e i valori si incontrano e si contaminano dove le radici culturali di una persona e di una comunità non sono statiche, ma in costante evoluzione, in movimento. Le tradizioni, le credenze e le “pratiche culturali” possono cambiare nel tempo a causa di influenze esterne, migrazioni, incontri interculturali e altri fattori.
“Dunque quello che volevo raccontarvi è questo mio oscillare un poco schizofrenico tra uno sradicamento “di nascita”, che ho sempre vissuto come un privilegio, un antidoto perenne al provincialismo, una spinta alla libertà di pensiero e di azione. E però una profonda attrazione per il concetto stesso di “radici”, per quel posto specifico e speciale nel quale ti senti te stesso con una nettezza, una precisione che altrove non avverti mai: l’altrove ti attira, ti affascina, ti cambia (spesso in meglio) ma se vuoi ritrovare un baricentro, uno specchio che ti riflette per davvero, il tuo posto è quello e solo quello.” (Michele Serra, “Mettere radici”, in “Ok boomer”, newsletter de Il Post del 18/03/2024).
Dovremmo, quindi, considerarci tutti “Pellegrini” perché quando esploriamo nuovi orizzonti possiamo far crescere nuove radici.
Per questo nella 16° edizione dI IT.A.CÀ Festival del Turismo Responsabile, nella nostra tappa della “Valnerina e Valle Spoletana”, andremo alla ricerca delle tracce, dei sentimenti e dei vissuti dei “Pellegrini delle radici”:
- di piccole comunità che in determinati momenti dell’anno rigenerano il proprio borgo con originalità ed entusiasmo (Mucciafora);
- di un museo che racconta un mestiere estinto ma anche di un materiale innovativo e moderno per le sue capacità di isolamento termico e non solo: la canapa;
- di tecnici e scienziati che nel XVII secolo costruirono innovativi binocoli e i primi orologi notturni e silenziosi;
- di edifici sacri di frontiera”, intesi come luoghi di mediazione, luoghi di identità plurime, luoghi di incontro tra diversi e diverse identità di appartenenza;
- di trekking, mulini medievali e borghi fantasma rivisitati;
- di persone che vogliono “andare” ma anche “tornare” in uno o più luoghi, situazioni, contesti che chiamano “CASA”.
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