La vasta area pianeggiante che si sviluppa a nord di Napoli, sino al confine naturale del fiume Garigliano e dell’antico cratere di Roccamonfina, fu definita da Plinio il Vecchio Campania Antiqua o Felix per distinguerla dalla Campania Nova romana ma anche per sottolineare, con il fausto appellativo, la particolare amenità e fertilità di queste terre che furono scelte dall’aristocrazia dell’antica Roma come luogo di villeggiatura e svago (otium).
Più in là nella storia, gli “illuminati” monarchi borbonici del 1700 costruirono in questo territorio dimore che sono rimaste nella storia, non solo, dell’arte e dell’architettura (come la Reggia di Caserta), ma anche, della vita civile e dell’economia (come le fattorie e le scuderie presso il Real Sito di Carditello e le seterie presso la Reggia di San Leucio). Dopo l’unità d’Italia queste zone costituirono il “cuore” della più vasta provincia di “Terra di Lavoro”, che fu poi sciolta con decreto del Duce ma che ha lasciato nella memoria collettiva il toponimo di riferimento al requisito indispensabile per un luogo in cui sia possibile abitare (dove non si può lavorare non si può vivere).
La storia più recente ha, progressivamente, creato tutte le condizioni per rendere l’antica Campania Felix un luogo in-abitabile! Il connubio tra lo sviluppo della criminalità organizzata e lo sfruttamento irrazionale del territorio ha fatto nascere, tra l’altro, il nuovo toponimo di “Terra dei Fuochi”, che richiama tragicamente la potenza distruttrice di questo elemento, per altri versi, vivificante.
Ma la forza, il coraggio e la determinazione della popolazione locale ha intrapreso, ormai da tempo, un percorso di riappropriazione dell’habitat ereditato da più di 2000 anni di civiltà, dei quali solo un relativamente breve scorcio è stato nefasto.
Le persone che abitano queste terre hanno ormai posto solide basi per abitare in un futuro migliore, nel rispetto dell’ambiente in cui si vive e di ogni essere umano che si può incontrare sulla propria strada, qualunque sia la provenienza geografica o il colore della pelle, l’orientamento politico, sessuale o religioso, la condizione sociale o fisica.
Queste stesse persone stanno scrivendo, giorno per giorno, storie di vita – nello stesso tempo ordinarie e straordinarie – che vi invitiamo a scoprire. Sono coltivatori ed allevatori locali, associazioni e cittadini impegnati in progetti sociali o che lottano per la legalità e contro la camorra, operatori turistici e culturali che lavorano per valorizzare l’enorme patrimonio di interesse, professionisti che si dedicano alla tutela dell’ambiente, in gran parte, ancora florido e di sorprendente bellezza…tutti nella convinzione che “un altro mondo è, ancora, possibile”!