“Unlearning” (traduzione italiana “Disimparando”) è il viaggio di Lucio Basadonne, Anna Pollio e Gaia Basadonne attraverso ecovillaggi, comunità, famiglie itineranti per conoscere chi ha avuto il coraggio di cambiare.
Un documentario familydriven che racconta il punto di vista non certo oggettivo di un’ansiosa insegnante in aspettativa, di un regista televisivo stanco di format ripetitivi e di una bambina di cinque anni in balia degli eventi. Lucio, Anna e Gaia sono una famiglia di città. Scuola, lavoro, supermercato. Il loro background cittadino si è scontrato con ecovillaggi vegani, raduni “fricchettoni”, ospitalità in grotte o in roulotte, scuole libertarie e comuni anarchiche. Hanno pulito stalle, smontato tendoni circensirecuperato cibo scaduto dai container con la comunità Freegan. In ogni tappa hanno incontrato bambini, nuovi modelli di famiglia, di educazione e di alimentazione. Sei mesi di viaggio al costo di poche centinaia di euro: per realizzare il progetto la famiglia ha usato il baratto scambiando competenze, casa, oggetti e tempo. Senza un’autovettura a disposizione hanno dovuto arrangiarsi con il carpooling, percorrendo così oltre 5000 km in compagnia di sconosciuti; hanno vissuto ogni nuovo incontro come una possibilità, lasciando a casa paranoie, retaggi culturali imposti, prestandosi a dare una mano nei modi più disparati per ottenere vitto e alloggio: dallo zappare la terra al vendere zucchero filato, vivendo ogni occasione per crescere come famiglia, per capire davvero cosa conti in una squadra per definirsi tale.
Unlearning è un invito gentile alla disobbedienza, una proposta per tutte le famiglie stanche della propria vita ripetitiva che da sempre si chiedono se un’altra vita è possibile: se lasciassero la loro routine, “disimparando” la religione del comfort, per scoprire nuovi modelli di vita, al loro ritorno, come vedrebbero la vecchia vita? E, soprattutto, la vorrebbero ancora?
NB: Gli autori del film hanno chiesto la formula del baratto (e non un compenso economico) per la proiezione del documentario. Invitiamo, dunque, gli spettatori che vi assisteranno a barattare la visione con dei generi alimentari che verranno poi recapitati a chi ha realizzato la produzione. Si potranno donare cibo locale (a lunga scadenza, ad esempio taralli, friselle, biscotti, pasta ecc.) e/o vino, alimenti sott’olio ecc. che raccoglieremo dai partecipanti prima della proiezione. Se sei indeciso su che cosa portare contattaci per chiarire ogni tuo dubbio.
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