In un mondo globalizzato, dove gli assetti mondiali si stanno ridefinendo, ci sono alcune periferie che resistono alla marginalizzazione. È questo il senso di “Cronache dalle periferie dell’impero“, la nuova graphic novel di Antonella Selva che verrà presentata il 30 maggio a Làbas, all’interno del festival It.a.cà.
Un’isola scozzese dove un uomo resiste all’abbandono, un villaggio del sud del Marocco, quasi inglobato dal deserto, che rifiuta la fine della sua storia e la lotta contro lo sfruttamento e il caporalato di Sos Rosarno, l’associazione che opera in Calabria. Sono queste le storie raccontate da “Cronache dalle periferie dell’impero“.
“Non è un libro a episodi – precisa l’autrice ai nostri microfoni – ma è un’unica storia che narra tre vicende reali, legate da un filo conduttore, che è la resistenza ai processi di marginalizzazione in cui la globalizzazione vorrebbe spingere quelle realtà”.
Per Selva, i concetti stessi di “centro” e “periferia” oggi vanno rielaborati e la graphic novel vuole essere un contributo in questo senso. La periferia non è più e non è necessariamente un sobborgo esterno alla grande metropoli, così come il centro non è più e non è necessariamente Wall Street o Londra, ma può essere una potenza asiatica economicamente emergente.
In questo scenario di mutazioni e di ridefinizione degli assetti mondiali, ecco che le forme di resistenza di piccole realtà marginalizzate possono assumere una rilevanza e un valore notevole.
“Ci vorranno anni e la sconfitta è sempre l’opzione più probabile – si legge nella postfazione del libro, curata da Mimmo Perrotta, ricercatore di Sociologia presso l’Università di Bergamo e attivista di Fuori Mercato – Ma non possiamo fare altro che provarci”.
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