Francesco Bevilacqua ama definirsi cercatore di luoghi perduti. Quando qualcuno gli chiede quale sia la sua vera vocazione, risponde: “curare una malattia epidemica in Calabria, l’“amnesia dei luoghi”, che produce nella gente uno stato di “coma topografico”.
Per guarire dal quale, promuove “cliniche dei risvegli” e prescrive, come cure, “l’omeopatia del brutto” e l’ “oikofilia”. Tutto con metodi naturali: cammini, libri, foto, filmati, narrazioni. Descrive il suo modo di viaggiare come stanzialità errante, i cui mezzi sono le gambe e l’istinto, affinati dall’esperienza della natura e della montagna, dallo studio e dalla lettura. Ha pubblicato venti libri, quindici dei quali dedicati alla riscoperta dei parchi, del viaggio, del paesaggio, delle bellezze naturali calabresi ed alla loro percezione da parte di narratori e viaggiatori. L’ultimo suo libro, “Le fantasticherie del camminatore errante” è una narrazione di viaggio in cui il cammino diviene conoscenza, erranza, preghiera.
Evento a ingresso libero e su prenotazione. A seguire, è possibile partecipare all’aperitivo ed alla cena conclusiva, entrambi a pagamento
Per info e prenotazioni:
Isa Badolato: 3930773954 – Marco Badolato: 3290335432