Dalla Convenzione di Faro – non ancora ratificata dall’Italia – che introduce il concetto di comunità patrimoniale ponendo accenti sulla crescente importanza dell’ambiente nell’identità territoriale e sul coinvolgimento degli abitanti, alle cooperative di comunità, possibili argini ai tristi fenomeni dello spopolamento delle aree interne e del declino demografico. Dal ruolo del patrimonio culturale nella costruzione dei processi di sviluppo sostenibile e nella promozione della diversità culturale, ai metodi di progettazione sociale, accoglienza integrata, partecipazione e condivisione del territorio.
Un incontro pubblico e aperto ad istituzioni, enti, cittadini e operatori sul tema dello sviluppo locale sostenibile, ai piedi di un borgo medievale simbolo e fotografia di un Italia dell’abbandono che prova a riscattare l’immagine del territorio e favorirne il rilancio turistico in chiave “green”.
L’incontro avrà luogo presso il Centro Visite della Riserva Naturale – Parco Territoriale Attrezzato di Fiume Fiumetto, un’area di circa 75 ettari con 4 km di habitat fluviali legati al fiume alimentato da vari fossi alle pendici del Gran Sasso, prossima all’omonimo Parco nazionale e alla ZSC del fiume Mavone. La Riserva, la cui valorizzazione oggi è affidata ad una cooperativa di comunità ideata all’interno del progetto “Wake Up Camp” vincitore dal bando nazionale “Forza Plus” e del bando “Centro Italia Reload”, che utilizza 235 mila euro raccolti tra le associate di Legacoop per sostenere la nascita di nuove cooperative, anche di comunità, nei 140 Comuni inseriti nel cratere sismico dell’Italia centrale.
Fa parte della Rete di Aree Protette nelle quali l’Istituto Abruzzese Aree Protette è impegnato a supportare l’attività di gestione dei Comuni sui quali le Riserve Regionali ricadono. Presenta diverse attrattive naturalistiche ed anche storico-culturali legate al borgo medioevale di Castiglione della Valle (Castrum Leonis Vallis Sicilianae) che ospita la Chiesa di San Michele Arcangelo e nella cui storia trova memoria del passaggio di Lucrezia Borgia che vi si rifugiò insieme ad Alfonso d’Aragona per fuggire al Duca Valentino. Al termine dell’incontro è prevista la possibilità di visitare il borgo, oggi praticamente disabitato (soprattutto a seguito del terribile disastro del terremoto che sconvolse l’Abruzzo nel 2009) se non fosse per l’ultimo irrricidubile abitante rimasto, un tempo importante baronia della Valle del Mavone e centro strategico della Valle Siciliana.