Presentazione del sito geologico culturale dei Balmetti. Poco dopo la frazione, incontriamo una serie di caratteristiche costruzioni denominate “Balmetti”. Questi edifici addossati e a volte costruiti direttamente a contatto con i lembi estremi della Serra d’Ivrea, sono stati adibiti fin dal XVIII Sec. alla conservazione dei prodotti agricoli e in particolare del vino.
Nell’ultima glaciazione l’enorme tensione del grande ghiacciaio Balteo, che premeva sulla roccia, ha creato una serie di fratture generando faglie e frane di crollo di grandi quantità di massi. L’acqua piovana e le vene superficiali si sono nel tempo insinuate nelle fessure e nei vuoti provocando la fuoriuscita di correnti d’aria costanti, le così dette “Ore“ (dal latino “aura”, brezza, soffio) le quali hanno creato un’area con un microclima avente temperatura e umidità costanti (7-8°). Gli edifici costruiti direttamente sulle cavità da cui soffiano le “ore” si prestano in modo ottimale, alla conservazione del vino e dei prodotti alimentari e caseari.
I Balmetti costituiscono un interessante esempio di architettura spontanea nel rispetto dell’ambiente, della funzione economica e sociale. Essi hanno anche una funzione d’incontro, di aggregazione di festa come testimoniano i nomi delle strade: Via del buonumore, di Bacco, della Coppa. Infatti le costruzioni non sono mai utilizzate come abitazioni permanenti: la parte bassa, costruita sopra l’“ora” è ancora oggi adibita a locale per la conservazione dei prodotti e la parte superiore come locale di ritrovo e aggregazione tra gli amici e conoscenti.
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