Concerto poetico sui testi di Mark Strand
Voce recitante Vasco Mirandola
Pianoforte e korg Giulia Facco
Voce e beatbox Camilla Ferrari
Quella di Strand ha il pregio di essere una poesia molto diretta e semplice. “Io uso quattro parole: specchio, luna, lago, sedia’, diceva. Ma allo stesso tempo è molto meditativa, densa e intensa. Cantore dell’assenza, scrutatore di paesaggi esterni e interni, Strand sa creare favole, parabole che parlano della condizione umana. Dalle parole, dal modo in cui vengono usate, riviste, corrette, disposte e ridisposte, dipendono la vita e la morte. Chi legge i suoi versi capisce che le cose sono poesia, un’arte apparentemente improduttiva ma che persiste, si rigenera e continua a parlarci.
La musica circolare, lunare della giovane formazione Purple Mist, non fa che traghettare paesaggi in altri paesaggi, creando una sorta di ambientazione visuale, un’oasi dove le parole possono fermarsi un po’ a riposare.
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