La mostra A misura d’uomo prende come paradigma tre borghi dell’Appennino Bolognese, per evidenziare le peculiarità di una zona per molti anni considerata da abbandonare. Un borgo, Qualto, animato dalla vita e dalle iniziative degli abitanti qui residenti in permanenza; il secondo, La Scola, che risente del fenomeno delle seconde case, quindi vivo durante il periodo estivo e quasi deserto durante le altre stagioni; il terzo, Chiapporato, abbandonato in un’epoca recente, che tuttavia mantiene ancora la testimonianza di coloro che vi hanno abitato.
L’idea è quella di far comprendere che gli antichi borghi, e l’intero Appennino, possono ancora essere il motore di una rinascita culturale ed economica per l’intera zona. La montagna non può essere abbandonata a favore di un inurbamento sempre più diffuso e neppure vista esclusivamente come mero terreno di sfruttamento turistico, come ad esempio per gli impianti sciistici, a discapito della salvaguardia di un ambiente fragile e particolare, che può ancora dare moltissimo a chi lo vive e lo ama.
Dal Borgo di Chiapporato, uno dei soggetti di Adversi, prende le mosse Joy Betti che presenta il suo progetto e libro di Glocal Community: per una cultura di Pane, Pace e Libertà. Seminiamo Comunità, Non costruiamo muri. La rinascita del borgo e la creazione di una comunità attraverso una reale cultura di Pane, Pace e Libertà.
Il libro vuole affrontare una possibilità progettuale di creare una tipo di società\comunità in cui si sperimentato pratiche sociali in armonia con lo sviluppo ecologico delle persone. Una comunità Glocal che affronta le sfide Globali con pratiche locali e comunitarie. Comunità che fa parte dalla produzione, ma producendo in pace (senza sfruttati e sfruttatori), per attivare una cultura di pace, neutralizzando il desiderio di comandare o di essere comandati (colonialismo di Famon) e attivando pratiche sociali virtuose con una modalità comunitaria. Ripensare a un welfare di piccole aziende del territorio affinché diventino un baluardo contro il capitalismo. Essere insomma la piccola contraddizione: la scelta di essere un’interna contraddizione; proprio come la forza-lavoro che solo dall’interno del capitale può mettere in crisi l’intera società capitalistica:
«“essere nel mondo, ma non del mondo” (…) “uomo per tutte le ore” : un uomo cioè che persiste nelle sue convinzioni non solo nei periodi di bel tempo, ma anche in quelli più oscuri e terribili, un uomo che rivendica a sé il diritto alla parrhesia, a “dire la verità di fronte al potere e, nel contempo, anche il diritto a tacere”» p. 8
[ La mostra è aperta tutti i giorni dalle h9.00 alle h23.00 fino al 16 giugno ]
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