Per il nostro appuntamento con la Rubrica “In viaggio verso IT.A.CA” ci incamminiamo alla scoperta dei blogger italiani la nostra Annalisa Spalazzi intervista la viaggiatrice e mamma Elisa dal blog Miprendoemiportovia
Qual è la vostra filosofia di viaggio? In che modo è possibile definirlo “responsabile”?
Il nostro è un viaggio indipendente, che ha rispetto della cultura e del posto che visitiamo. È il modo in cui affrontiamo il viaggio: non con i nostri occhi ma con quelli dell’altro. In un certo senso, non dire “è diverso dall’ Italia” e basarsi su paragoni, ma rispettare le abitudini degli altri e il loro modo di fare, di mangiare e di vivere. Inoltre, vuol dire anche affidarsi ai piccoli produttori locali e alle piccole strutture che si trovano nel luogo e non a grandi catene alberghiere. Così da scoprire le tipicità dei luoghi visitati e favorire lo sviluppo dell’economia locale.
Come inizia l’organizzazione del vostro viaggio?
Parte con una ricerca in internet andando alla ricerca delle piccole realtà per scegliere sia ristoranti tipici, come anche andare a comprare, per esempio, in Sud America direttamente dal piccolo rivenditore. Cerchiamo poi come alloggiare in una piccola pensione. Se poi vogliamo affidarci a un tour sarà un tour locale, ad esempio in un viaggio in Asia ci siamo affidati a un ragazzo del posto che non avrà intermediari.
La nascita di vostro figlio ha cambiato qualcosa nel vostro modo di viaggiare?
Non ha assolutamente cambiato il nostro modo di viaggiare. Continuiamo a muoverci senza affidarci a tour operator o scegliere dei villaggi turistici, non ha cambiato nulla. Dimostriamo nel nostro blog Miprendoemiportovia che si può viaggiare con un bimbo, anche piccolo, come si fa anche quando si è soli. Solo in Italia c’è questa cultura della difficoltà del viaggio con bambini piccoli, in nord Europa è vissuta come una cosa normale.
Conoscevi già il festival?
Si e ci ha sempre interessati molto, ma purtroppo non siamo mai stati. Speriamo di recuperare quest’anno.
Come credi sia legato il vostro blog, e quindi il vostro modo di viaggiare, al festival IT.A.CÀ?
Sosteniamo la metodologia di viaggiare indipendente, fuori dagli itinerari di massa e di rispetto delle persone e del luogo. Anche se non lo abbiamo frequentato crediamo sia proprio in linea con il nostro modo di viaggiare.
Il vostro modo di viaggiare può essere definito sostenibile anche a livello economico? Possiamo parlare di low cost?
Noi cerchiamo di tenere bassi i costi, più in termini di sostenibilità economica, ma non siamo specializzati nel low cost. A volte vuol dire non rispettare la cultura del posto e affidarsi a catene che snaturano i luoghi. Se posso scegliere un volo indipendente e un b&b di nostra scelta, lo preferiamo a un tour operator low cost. Basta il rispetto del luogo e l’incontro con la cultura e il luogo. Ci piace cercare piccole realtà che hanno cose da dire, entrare in contatto con il luogo e la cultura che stiamo visitando.
Tra i vostri numerosi viaggi all’estero, siete interessati anche alla scoperta dei luoghi vicini, ma magari non vissuti come “esotici”?
Si, ci scoperta di questi luoghi ci interessa molto. Io pensavo che il Viaggio con V maiuscola fosse fuori dall’Italia, mentre ora grazie al blog mi sono ricreduta e ho cercato di rivalorizzare la nostra Italia. Fino all’anno scorso avevamo una rubrica, #Vivilitalia sul tema del visitare i posti insoliti anche in Italia. Inoltre siamo local expert di Bologna. Scriviamo per GrouponMag ogni settimana per parlare dei luoghi insoliti su Bologna e in generale dell’Emilia Romagna. È un modo per parlare e raccontare della regione in cui si abita, parlando da insider.
Grazie mille per aver condiviso con noi la vostra esperienza!
Annalia Spalazzi
Segreteria operativa Festival IT.A.CÀ
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