Oggi per il nostro appuntamento con la Rubrica “In viaggio verso IT.A.CA” siamo in piacevole compagnia di Marco Tamarri, uno dei promotori del Festival Eco della Musica che si tiene ogni anno nell’Appennino tosco – emiliano
Puoi farci una breve presentazione del Festival “Eco della Musica”?
L’Eco della Musica nasce cinque anni fa con l’idea di far conoscere i luoghi suggestivi, i crinali del nostro Appennino – l’Alta Via dei Parchi – portando gli spettatori a piedi nei luoghi dei concerti per incontrare artisti provenienti da diversi ambiti espressivi, capaci, con la loro musica di raccontare questi spazi. Il nostro è un festival praticamente ad emissioni zero con un totale e assoluto rispetto per il nostro ambiente.
Il vostro ultimo album “Tracce d’Africa”, come si sviluppa?
La produzione discografica di quest’anno “Tracce d’Africa” di Carlo Maver (Direttore Artistico e ideatore dell’Eco della Musica) è un viaggio musicale nei ritmi e nelle tradizioni musicali africane, con l’intento di cogliere tutti i collegamenti fra la cultura africana e le infinite declinazioni che tale cultura ha diffuso nel mondo. E’un genere meticcio che parte dalle trazioni etniche africane e approda alle più diverse contaminazioni attraverso un linguaggio che spesso rievoca stilemi conosciuti dal Jazz alle influenze brasiliane argentine.
Quando e con quali modalità avete partecipato al Festival IT.A.CA 2014?
La nostra partecipazione a IT.A.CÀ si è concretizzata con la presentazione e relativo concerto del CD Tracce D’Africa presso la Biblioteca Amil Cabral a Bologna, per continuare nelle successive giornate in un trekking sonoro con concerti e passeggiate nel nostro Appennino.
Per il programma vedi www.ecodellamusica.com
Cosa intendete per Slow Music?
Per Slow Music intendiamo la possibilità di avvicinarsi lentamente ai luoghi raccontati con la musica, secondo un approccio che permette di camminare piano, ascoltando le note che raccontano un territorio ma utilizzando le stesse per un percorso interiore, un percorso dell’anima.
Visti i luoghi dei vostri rendez-vous musicali (parco storico di Monte Sole a Marzabotto, Molino del Povolo,Grotte di Lambate, Rifugio Duca degli Abruzzi, mi sorge spontanea questa domanda: perché tale scelta?
La scelta dei luoghi è di anno in anno determinata da molti fattori : la bellezza, la partecipazione degli enti istituzionali di riferimento dei luoghi scelti, la sonorità dei luoghi scelti, la possibilità di poter ben gestire i problemi logistici insiti in una rassegna come L’Eco della Musica.
Quindi non resta che augurarvi buon festival a tutti/e un evento da non perdere per questa calda estate in Emilia Romagna…
Rubrica “In viaggio verso IT.A.CA”
Francesca Panizzolo
Sonia Bregoli
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