L’invito del Festival IT.A.CÀ ci ha colto di sorpresa.
Abbiamo sempre sbandierato l’aggettivo “urbano” dietro “ciclismo” perché con i nostri corsi UniBike abbiamo cercato di diffondere l’idea che la bici non sia un mezzo da relegare al tempo libero, ma un modo di spostarsi all’interno della città.
Poi però arriva la bella stagione, e la voglia di stare fuori anche quando il bike to work ti riporta a casa, di allungare il giro, di uscire fuori dalla città. E allora l’idea di pensare a un seminario sul cicloturismo all’interno di un «Festival di turismo responsabile» improvvisamente ci fa venire voglia di saperne di più. Per questo abbiamo colto l’occasione di organizzare un seminario di due incontri presso l’Urban Center di Bologna con esperti del settore.
Molti di noi sono già consumati cicloviaggiatori, altri non hanno mai pedalato fuori dal confine comunale di Bologna. Si pensa al viaggio, a come farci portare lontani dalle nostre biciclette, ma anche al nostro territorio, spesso invaso da pulmini di viaggiatori distratti che si fermano una notte tra la tappa a Firenze e quella a Venezia.
Cosa succederebbe se il nostro territorio fosse conosciuto ed esplorato con la calma e l’amore di una lenta traversata in bicicletta?
Le risposte di Michele Mutterle del servizio Albergabici sono illuminanti: «le esperienze europee dicono che il turista che usa la bicicletta è colto, educato e disponibile a spendere» e che «cinque milioni di tedeschi fanno un viaggio in bici in Italia» ma che spesso «si fermano in Alto Adige, dove strutture e servizi per il cicloturismo sono all’avanguardia».
La sola provincia di Trento nel 2009 ha guadagnato 86 milioni di euro sul cicloturismo.
Pensiamo alla nostra meravigliosa terra felsinea e al benessere non erosivo che ci stiamo perdendo, senza servizi di bici a bordo sui treni e senza itinerari cicloturistici strutturati e sicuri. Ma le cose si stanno muovendo, ci auguriamo che gli amministratori sappiano cogliere questa straordinaria opportunità di ricchezza. Il pubblico del seminario prende appunti, il cuore è pieno di prospettive e sogni.
Il sabato seguente (1 luglio 2013) tocca a noi: come organizzare il nostro prossimo viaggio?
Bepo Merlin (direttore FIAB) ci dà tutti consigli necessari per equipaggiamento e tabella di marcia. Alcuni di noi programmano per l’estate a venire il primo viaggio in bici, non mancano domande e curiosità per non farsi trovare impreparati.
Poi è la volta di Enrico Bonfatti, e qui i nostri modesti programmini di ciclovia del Danubio e simili si fanno piccoli piccoli di fronte al racconto di questo incredibile viaggio da Capo Nord fino a Bologna: sei settimane, una bici reclinata e 4000 km davanti a sè.
L’incredibile racconto di Enrico, la sua esperienza di viaggio ha aperto a tutti le porte della mente sul significato del viaggio in bici: puro protagonismo dell’essere umano a contatto con l’ambiente circostanze, cullati dal rispetto e dalla consapevolezza della propria piccolezza.
Non vediamo l’ora di partire!
Simona Larghetti
Salvaiciclisti Bologna
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