In viaggio verso IT.A.CÀ con Viaggio nel mondo

Buon lunedì a tutti voi, cari amici di IT.A.CÀ oggi per la nostra consueta rubrica settimanale, abbiamo intervistato Viaggio nel Mondo, un web magazine di viaggi e avventure nel mondo. Esso si propone come strumento di supporto a tutti coloro che sono sempre alla ricerca di itinerari particolari per le proprie vacanze e come mezzo di confronto nel quale trovare idee, suggerimenti e racconti di viaggio condivisi da tutti coloro che amano condividere la passione per l’avventura.

Se sei un viaggiatore, inoltre, è possibile entrare a far parte della community di Viaggi nel Mondo e quindi condividere le tue esperienze utilizzando l’apposito form.

Secondo te c’è differenza tra turista e viaggiatore? In che consiste?

La differenza consiste nella relazione con le categorie dell’ incertezza, dello spaesamento e dell’imprevisto. il turista è interessato a vedere posti e a viaggiare ma teme e tende più o meno consapevolmente a ridurre l’incertezza, lo spaesamento e l’imprevisto. Il viaggiatore invece viaggia non tanto per vedere i luoghi ma per ritrovarsi in quella condizione di incertezza e spaesamento che consente di vedere non solo il mondo ma anche se stessi da prospettive differenti, accetta l’imprevisto, il rischio e l’ignoto, l’incontro ma anche lo scontro come parte essenziale del viaggio.

Cosa significa, per te, viaggiare responsabile

Dubitare sempre di se stessi, delle proprie abitudini e delle proprie convinzioni. Quel che vale per il viaggiare vale per il vivere in generale. Non credo che si possa fare un decalogo del viaggiare responsabilmente, più semplicemente direi che se rispetti te stesso e il mondo nella vita di tutti i giorni tenderai a viaggiare conseguentemente. Ognuno di noi ha il suo stile di vita, il suo modo di essere, che esprime anche viaggiando ma è vero anche il contrario: in alcuni casi viaggiare insegna a vivere.

Come può il turismo responsabile contribuire allo sviluppo economico e sociale di un territorio?

Il turismo ha indiscutibilmente ricadute negative sull’ambiente e sul tessuto sociale in maniera direttamente proporzionale all’aumento del Pil che produce una via equilibrata allo sviluppo turistico del territorio. Dubito che sia possibile, ma dovrebbe partire dalla consapevolezza che nessun luogo dovrebbe mettersi in condizione di dipendere troppo dal turismo. E che una struttura, un evento, una politica non dovrebbe essere messa in piedi per il solo obiettivo di attrarre turismo.

Come dovrebbe essere utilizzata la creatività per promuovere il turismo responsabile in piccole comunità, città o grandi metropoli?

Investendo in cultura e ambiente, prendendo consapevolezza che una località è o dovrebbe essere attraente per un turista se è innanzitutto un posto piacevole per chi ci vive

Daresti un consiglio ai viaggiatori che ci stanno leggendo su come prepararsi al meglio per affrontare il viaggio?

Disconnettersi e accendere la capacità di stupirsi per far si che il viaggio torni ad essere scoperta e confronto con la diversità, invece che verifica di qualcosa che già conosciamo.

La canzone che scelgo come colonna sonora dei miei viaggi è: Roadhouse Blues – The Doors

La foto è stata scattata in Burkina Faso

Rubrica “In viaggio verso IT.A.CÀ”
Angela Pizzi

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