Teatro Verdi di Ferrara: da luogo abbandonato a luogo di cultura della città

Mi è capitato di leggere un po’ di giorni fa un articolo de Il Post, sui luoghi abbandonati in giro per il mondo; le storie di questi luoghi, da intere cittadine a singoli edifici, sono moltissime e molto diverse tra di loro e l’articolo ne cita e illustra, con splendide foto, solo alcuni esempi.
Anche l’Italia è piena di questi villaggi ed edifici, dismessi e non più usufruibili della gente, lasciati ad accumulare polvere e macerie. In questi ultimi anni ci si sta interrogando su come ridare un senso a questi luoghi, su come riuscire a riattivarli ed a riutilizzarli in modo intelligente. Quello che vi voglio segnalare oggi è il progetto “Teatro Verdi / Smart Land”, il primo progetto di Crowd Funding culturale dell’Emilia-Romagna, con il quale si intende operare per la riattivazione del Teatro Verdi di Ferrara. L’edificio, la cui datazione storica iniziale risale al XVI secolo con la nascita del “Teatro degli Intrepidi”, ha subito negli anni sia per mutate esigenze che per eventi catastrofici diverse trasformazioni, ultima delle quali il rifacimento del teatro nel 1912. Ci fu poi l’abbandono dopo la Seconda Guerra Mondiale e la riapertura come cinema erotico per qualche anno. A più di 30 anni dalla chiusura definitiva, nel 2003 sono iniziate le attività di recupero e riqualificazione, ora momentaneamente sospese.

I fondi richiesti per questo progetto ammontano a 12.000 €, e saranno utilizzati per permettere la riattivazione in modo temporaneo, durante il festival di “Internazionale a Ferrara”, edizione 2013, dello storico Teatro e della piazza antistante, attualmente utilizzata a parcheggio.
L’obiettivo principale del progetto, organizzato dal collettivo di architetti Cultura della Città, è quello di riaprire questo luogo alla città di Ferrara, di renderlo funzionante per la durata del Festival e di renderlo nuovamente luogo in cui produrre cultura contemporanea.
Le attività che saranno realizzate saranno funzionali al riuso del Teatro come luogo in cui dialogare su territorio, città, turismo, imprese innovative e agricoltura.

Per rastrellare i 12.000 € necessari al progetto, il collettivo Cultura della Città si è rivolto a un sito internet di Crowd Funding, specializzato cioè in raccolta di denaro per specifiche iniziative attraverso donazioni e piccoli investimenti collettivi. Il sito si chiama ULULE, ed ha una propria versione italiana, it.ulule.com.
Se non verrà raggiunto l’obiettivo i soldi torneranno ai donatori, ma questo progetto ha il merito di sperimentare nuove modalità per stimolare gli attori che concorrono alla costruzione sociale della città, rispetto alle tematiche della produzione di cultura, dell’innovazione e della creatività, e sarebbe un magnifico modo per far rivivere un luogo che molti non hanno neppure mai avuto la possibilità di conoscere.

Redazione Blog IT.A.CÀ
Alice Morotti

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