In un clima di scoperte e connessioni autentiche, si conclude la quarta Tappa IT.A.CÀ Ogliastra. Dal 13 al 22 settembre, i comuni di Lanusei, Villagrande Strisaili e Arzana hanno aperto le loro porte a un turismo che celebra la lentezza, il rispetto per l’ambiente e la valorizzazione delle tradizioni locali. Qui, tra antichi boschi, percorsi storici e incontri culturali, il festival ha invitato viaggiatori e residenti a esplorare il tema “Radici in Movimento. Dove mai andiamo? Sempre a casa”, un richiamo al legame profondo tra identità locale e mondo globale.
Le attività del festival hanno offerto un’immersione completa nell’essenza di queste comunità, lontano dalle mete turistiche più note.
Villagrande Strisaili, ad esempio, ha proposto itinerari unici tra natura e cultura. Il Gennargentu e il Lago Bau Muggeris hanno fatto da scenario a escursioni e momenti di condivisione, con visite a siti archeologici come il complesso di S’Arcu e Is Forros. L’iniziativa ha dato spazio anche alla biodiversità locale, come la “Food Forest”, un progetto pensato per ridurre l’impronta ecologica e stimolare una riflessione sull’autosufficienza alimentare. IT.A.CÀ ha ancora una volta dimostrato come sia in grado di rappresentare non solo un’opportunità di promozione turistica, ma anche un’occasione per i residenti di riscoprire le ricchezze del proprio territorio e la loro importanza per il futuro.
Lanusei, quartier generale di conferenze e laboratori, ha rappresentato il cuore sociale del festival. Gli ospiti hanno potuto scoprire il Bosco Selene, un luogo ricco di storia, e il Nur Archeopark, simbolo della cultura nuragica. Tra le attività proposte, i laboratori di panificazione, miele e culurgiones hanno permesso di riscoprire antiche tradizioni gastronomiche, mentre l’Osservatorio Astronomico Ferdinando Caliumi ha regalato uno sguardo al cielo della Sardegna, poco contaminato dalle luci artificiali. Il festival ha generato connessioni durature, trasformando due weekend di eventi in legami che sono proseguiti oltre l’incontro, a testimonianza del valore sociale che il turismo responsabile può creare.
Infine, Arzana ha offerto un’immersione nel mondo agropastorale con passeggiate a cavallo e incontri con allevatori locali, introducendo i visitatori alla vita quotidiana degli abitanti. Le erbe aromatiche, utilizzate come medicamento, e le serate musicali sotto le stelle hanno conferito un’atmosfera unica, capace di far sentire ogni partecipante parte integrante della comunità. IT.A.CÀ si è confermato come catalizzatore per un turismo che fa incontrare i piccoli centri e le esigenze di sostenibilità, unendo realtà vicine con gli stessi obiettivi di sviluppo territoriale e di promozione culturale.
Il festival si è chiuso a Lanusei con un suggestivo reading teatrale tratto da “Mare e Sardegna” di D.H. Lawrence, seguito dalla conferenza sul “ferro ciclo” che ha acceso i riflettori sul riuso delle linee ferroviarie dismesse, in particolare quelle del Trenino Verde, come percorsi per un turismo lento e sostenibile. Gli organizzatori e i partecipanti hanno salutato questa tappa con la promessa di ritrovarsi ancora per il prossimo anno al festival IT.A.CÀ 2025, portando avanti un dialogo sempre più vivo con il territorio e i suoi abitanti.
L’obiettivo? Continuare a costruire un modello di turismo responsabile che valorizzi la tradizione e le risorse della Sardegna autentica.
Blog IT.A.CÀ
Daniela Usai
Responsabile comunicazione IT.A.CÀ Ogliastra
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