Come sempre, gli amici della Rete Nazionale ITA.CÀ Festival del Turismo Responsabile sanno trovare narrazioni molto originali per il Festival annuale alla sua 16° edizione in questo 2024, diventato un appuntamento molto importante nel dare voce ai piccoli territori, animati da una rete associativa sempre più vasta e variegata.
Il tema di quest’anno è molto intrigante e mi fa pensare, come estrema dilatazione dell’immagine delle “radici in movimento” alle tillandsia, le piante che non hanno radici e si nutrono d’aria. Se le radici danno la forza di un radicamento ad una terra possono, allo stesso tempo, essere un vincolo troppo forte che determina un sentimento identitario marcato e quindi poco inclusivo.
Un’immagine che mi è venuta in mente leggendo la profonda presentazione del tema è quella del genere umano che si muove costantemente nello spazio – tempo planetario portandosi dietro radici che hanno bisogno di terra e d’aria.
Essere abitanti del mondo con il bisogno di un approdo che conserva le nostre radici più profonde senza dimenticare di essere anche un po’ come le tillandsia piante che vivono nell’etere nutrendosi del continuo rimescolamento dell’aria. Radici in movimento che ci rendono abitanti di ogni luogo, anche di quello appena attraversato.
Massimo Cacciari, in una bellissima immagine narrata durante un suo intervento ad Assisi di qualche anno fa, parlando del Francesco pellegrino dà una rappresentazione profonda e originale del valore dell’abitare momentaneo. Francesco, secondo il filosofo veneziano, nel suo peregrinare si prende cura di ogni luogo attraversato. Anche se è già oltre quel luogo comunque se ne prende cura ed è quindi, il suo, un abitare momentaneo, un poggiare le proprie radici in ogni piccolo lembo di terra.
Non possiede quello spazio, ma se ne prende cura come fosse un abitante che risiede nel territorio da sempre. Siamo viandanti o migranti che allo stesso tempo abitano i luoghi senza il bisogno di possederli.
È nel sentirsi tutti alberi della foresta ma allo stesso tempo delle “tillandsia” che sta la chiave per un’umanità che fa viaggiare le proprio radici. Se tutti fossimo davvero un pochino viaggiatori, migranti e vagabondi non avremmo bisogno di radici profonde per essere abitanti e sapremmo accogliere lo “straniero” con spontanea fraternità.
Un grazie speciale alla rete nazionale IT.A.CÀ per praticare da anni creatività, immaginazione ed utopie concrete: buon viaggio a tuttə
Blog IT.A.CÀ
Paolo Piacentini
Presidente onorario Federtrek e scrittore
Membro Comitato Scientifico IT.A.CÀ
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