Dopo sei mesi di peregrinazioni in Italia, tra Isole e terraferma, attraverso le 18 tappe che hanno accolto i viaggiatori del festival in 9 regioni, la rete di IT.A.CÀ conclude il suo odisseico viaggio targato 2023 mettendosi già al lavoro per la prossima edizione, per continuare a sviluppare processi territoriali virtuosi che mettano al centro il benessere delle comunità assieme alla pratica di un turismo realmente responsabile, inclusivo e accessibile.
Oltre 700 realtà nazionali e internazionali sono già al lavoro in queste ore, con appuntamenti online e dal vivo – tra cui quello di Bologna tra dieci giorni e dal 2 al 4 febbraio 2024 anche Palermo – da un lato per tirare le somme di una edizione che ha visto confermati gli oltre 35.000 partecipanti agli eventi totali, con una sempre maggiore attenzione agli incontri inclusivi e accessibili, e dall’altro per organizzare e co-progettare il piano di crescita e il tema trainante dell’edizione 2024, nell’ottica di rafforzare un diverso concetto di sviluppo turistico attraverso progetti collaborativi.
“Partiamo dalle storie come esercizio di prossimità, per affrontare le sfide globali (dalla crisi climatica alle guerre) a partire dal locale; riteniamo importante ora più che mai accogliere e raccogliere narrazioni capaci di restituire senso di comunità, conoscenza ed esperienza. L’idea di base che continua a muovere il festival è quella di promuovere una relazione autentica con e tra la popolazione locale, per contribuire a stimolare nuove idee e incentivare gli operatori culturali nell’offrire esperienze diverse, e creare così un pubblico più attento ad un segmento di turismo poco accentuato, ma che può rendere molto – dichiara Sonia Bregoli, YODA aps, Co-fondatrice, Coordinatrice della rete e della Comunicazione Nazionale IT.A.CÀ – Dopo 15 anni continuiamo con energia giorno dopo giorno a co-progettare con le reti locali per rendere il festival un’iniziativa di innovazione sociale e inclusiva che si può far rientrare nel nuovo civismo: cittadini attivi e virtuosi che trovano il tempo, l’attenzione e l’energia richiesti per partecipare allo sviluppo del bene comune”.
Un binomio possibile, quello di crescita del turismo e rispetto delle comunità che lo ospitano, che gli organizzatori delle Tappe di IT.A.CÀ hanno reso attuabile anche quest’anno, declinando il tema ‘Tutta un’altra storia – le comunità raccontano i territori’ attraverso gli oltre 245 eventi pensati nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente.
Sono stati oltre 60 i territori coinvolti dalla Tappe, tra borghi e paesi delle aree interne, riserve e parchi naturali, aree protette e siti UNESCO.
Si confermano gli itinerari a piedi e in bici e le escursioni (quasi 150) come cavalli di battaglia del festival, a riprova di un generale bisogno di stare sempre più a contatto con gli elementi della natura e grande partecipazione anche ai tanti seminari e workshop (oltre 65) che raccontano un’Italia sempre più curiosa di conoscere storie positive di turismi diversi e possibili. In forte crescita la proposta di eventi come concerti musicali, proiezioni e spettacoli teatrali (oltre 30): un modo efficace e coinvolgente per raccontare le comunità, le persone e i territori. E alla narrazione delle comunità hanno contribuito anche i tantissimi incontri e reading letterari a cui hanno partecipato anche, tra gli altri, scrittori e poeti come Franco Arminio e Wu Ming 2.
Tantissima l’attenzione agli eventi anche da parte dei viaggiatori ‘da casa’, che hanno potuto seguire tutto il programma del Festival attraverso i canali web e social sempre aggiornati: nei sei mesi di attività delle Tappe, sono stati raggiunti infatti quasi 5 mln di utenti (4.872.564) dimostrando come l’ecosistema digitale di IT.A.CÀ negli anni è cresciuto, e oltre ad essere una grande opportunità di comunicazione e visibilità per tutta la rete, conferma di essere sempre di più un punto fermo nel mondo del turismo responsabile e sostenibile italiano.
LE DICHIARAZIONI SU IT.A.CÀ 2023
“Il festival IT.A.CÀ è un’occasione preziosa per i territori che lo ospitano. Non solo come momento di riflessione sugli impatti del turismo, ma soprattutto perché, a partire dal riconoscimento di quegli impatti, spinge chi abita i luoghi a confrontarsi sul modo di prendersene cura. Il turismo responsabile diventa allora sinonimo di un abitare responsabile, ovvero che “sa rispondere”, dialogare con l’ambiente circostante”. Wu Ming 2, scrittore e attivista, ospite della tappa madre di Bologna.
“Quest’anno il mio contributo al Festival di IT.A.CÀ, dedicato alle comunità che raccontano i propri territori, si è concretizzato nella partecipazione alla tappa organizzata dagli amici del Monte Catria. Una partecipazione che mi ha restituito la conferma di come alcune comunità hanno preso la direzione giusta per una promozione del territorio davvero sostenibile. Un birrificio che funziona come moltiplicatore del turismo lento collaborando con le guide escursionistiche locali e un’amministrazione comunale illuminata che ha deciso di gestire le importanti risorse montane in modo corretto. Insomma la scoperta di un territorio virtuoso che prova a fare sistema secondo la filosofia del Festival”. Paolo Piacentini, Presidente onorario della Federtrek, camminatore, giornalista, scrittore, membro del comitato scientifico di IT.A.CÀ e ospite della nuova Tappa Monte Catria.
“IT.A.CÀ Festival conferma in pieno il suo ruolo prezioso nella diffusione dei principi del turismo responsabile in tanti territori del nostro paese. Coinvolge nelle tappe decine di associazioni che collaborano fra di loro condividendo obiettivi, programmi, azioni organizzative. Il lavoro in rete rappresenta un salto di qualità rispetto alle pur rispettabili iniziative individuali e isolate. La rete favorisce la ricchezza delle iniziative e le relazioni esterne e tende a dare continuità alle tappe stesse, alcune delle quali si stanno consolidando in entità permanenti che operano per l’affermazione e lo sviluppo del turismo responsabile nei loro territori.” Maurizio Davolio, presidente A.I.T.R, membro comitato scientifico IT.A.CÀ e Co-organizzatore Tappa Colline Alto Reggiane.
“Un Festival necessario, che alla sua terza edizione locale è ormai un punto fermo tanto per gli operatori quanto per i sempre più numerosi partecipanti, consapevoli dell’importanza che il tema della responsabilità nella pratica turistica assume per la tutela dei territori ed un racconto più autentico. Un cammino condiviso, dalla città agli estremi lembi del più esteso Parco naturale della Regione Puglia, quello delle gravine, recentemente riconosciuto e premiato alla Bitac, la Borsa italiana del turismo cooperativo e associativo, per le buone pratiche inclusive messe in atto da realtà partner della rete”. Giovanni Berardi, S.Andrea degli Armeni Domus Armenorum Taranto e Coordinatore della Tappa Taranto e Terra delle Gravine
“IT.A.CÀ Palermo è un appuntamento annuale di riflessione della rete del turismo responsabile in città. Negli anni si è evoluta in un laboratorio di aggregazione, un luogo di sperimentazione, con sempre più voci. In questa edizione la nostra lettura del tema, in una staffetta di testimonianze e racconti, ci ha portato ad ascoltare la città, una comunità in movimento, in continua trasformazione attraverso storie di ieri, di oggi ma anche di domani, con visioni di futuri possibili”. Fabrizio Giacalone, Cooperativa Palma Nana e Coordinatore della Tappa Palermo.
“L’impatto sul territorio del nostro festival è quello di creare spazi di discussione e partecipazione per coinvolgere quelle persone che vogliono confrontarsi su quali binari il futuro di questi luoghi deve e può instradarsi. Abbiamo riunito organizzazioni locali simili e già attive sui temi di IT.A.CÀ, anche in territori lontani, con le quali abbiamo condiviso nuove modalità di residenza e convivenza per far riconoscere insieme, attraverso uno scambio di esperienze, quanto il valore antropico del rispetto e dell’ascolto verso le storie di comunità e l’ambiente che le circonda, possano essere la base di ogni ripartenza”. Roberto Rettura, C.A.S.A Cosa Accade Se Abitiamo e Coordinatore della Tappa Parco Nazionale Monti Sibillini.
Un grazie speciale a tutta la rete nazionale: YODA aps, NEXUS Emilia Romagna, A.I.T.R Associazione Italiana Turismo Responsabile, C.A.S.A Cosa Accade Se Abitiamo APS, Fiastra – Centro di Educazione Ambientale Valle del Fiastrone, Monte Vector Rifugio Mezzi Litri, Ass. Arquata Potest, Giardino delle Farfalle, l’Occhio Nascosto dei Sibillini, Bio–Distretto Via Amerina e Forre con il contributo della Regione Lazio, Happy Minds srl, La Casa dei Racconti, Massafra Turismo, Vogatori Città di Taranto, S. Andrea degli Armeni – Domus Armenorum Taranto, Comune di Spilamberto, Centro Culturale ALMO – Piumazzo MO, Servizio di Promozione e Accoglienza Turistica CEAS La Raganella del Comune di Mirandola, Comune di Mirandola, Chiocciola la Casa del Nomade APS, Parco Interregionale del Sasso Simone e Simoncello, Pro Loco Camerota APS e Pro Loco Palinuro APS, Ass. Teranga, Comune di Albinea, Ass. Amici del CEA, A.I.T.R, Comune di Mantova, Comune di Sabbioneta, Ass. Distretto Culturale Le Regge dei Gonzaga, Birrificio del Catria, Comune di Lanusei, Comune di Villagrande Strisaili, Comune di Arzana, Ass Turistica di Quartu Sant’Elena, Parco Culturale Ecclesiale “Terre di pietra e d’acqua”, Palma Nana, Addiopizzo Travel, Libera il g(i)usto di viaggiare, Cotti in Fragranza, Mistral Soc Cooperativa Sociale, Ufficio per le Azioni di Sostenibilità OSA e Servizio Terza Missione dell’Università degli Studi di Pavia.
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Sonia Bregoli
Responsabile comunicazione nazionale IT.A.CÀ
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