CONVEGNO | IT.A.CÀ PARCO NAZIONALE MONTI SIBILLINI 2021
Considerando il periodo in atto e le trasformazioni che l’emergenza pandemica ha accentuato, indagheremo sulle attuali forme di conflitto tramite presente, passato e futuro, per evidenziare stimoli, fermenti ed esperienze innovative che le aree montane, interne ed appenniniche hanno prodotto in questi ultimi anni.
L’Appennino potrebbe aiutare le aree urbane e costiere – e perché no, anche l’arco alpino – a riscrivere insieme nuovi paradigmi sociali ed economici?
Incontro e dibattito per indagare le forme attuali di conflitto tramite presente, passato e futuro, grazie ad alcune parole chiave appenniniche emerse dalla guida Nonturismo di Ussita: pluriattività, mobilità, adattamento, inventiva, integrazione, accoglienza.
La fragilità è il segno distintivo del periodo che stiamo vivendo ed è forse la cicatrice più profonda che la pandemia ci lascerà: confusione, spaesamento e incapacità di prefigurare il futuro. Tutti i parametri certi e i modelli ormai consolidati sembrano essere saltati.
La fragilità è il tratto distintivo della storia dei territori montani e in particolare dei nostri Appennini, la cui gente ha saputo caparbiamente convivere e dialogare con l’instabilità del proprio territorio e con la forza distruttiva della natura, mediante la costante ricerca di nuovi equilibri.
La fragilità è una condizione dolorosa, ma può concedere nuovi punti di vista sulla vita, quando diventa occasione di riflessione e di ripensamento: riconoscerla e attraversarla ci consente di comprendere l’esistenza individuale e collettiva in una prospettiva più sostenibile e ci può aprire alla capacità di trasformazione.
La fragilità e il diritto di respirare richiedono una continua ricerca. Le zone interne e appenniniche, attingendo alla loro ricchissima storia, possono rivestire un ruolo non più marginale, ma centrale rispetto ai cambiamenti in atto nella nostra società. A patto che rimangano fedeli non solo alla loro storia, ma anche ai loro assetti originari, ai loro caratteri culturali ed economici, rimanendo coerenti con sé stessi e con la propria terra.
Sullo sfondo, le parole chiave emerse dalla guida Nonturismo di Ussita: pluri–attività, mobilità, adattamento, inventiva, integrazione, accoglienza.
Info respirare il nostro tempo | LINK
Con interventi di:
- Giovanni Legnini – commissario straordinario alla ricostruzione post sisma del Centro Italia;
- Filippo Tantillo – ricercatore INAPP ed esperto di politiche del coinvolgimento dei cittadini nelle politiche di lavoro e sviluppo, rigenerazione dei luoghi su base culturale, Officine Sperimentali aree interne;
- Giovanni Teneggi – direttore Confcooperative Reggio Emilia e referente nazionale per la cooperazione di comunità;
- Letizia Bindi – direttrice Centro di Ricerca BIOCULT, Università degli Studi del Molise – Rete APPIA e Scuola Nazionale per la Pastorizia (SNAP)
Coordinano l’incontro:
- Augusto Ciuffetti – docente di Storia Economica e Sociale della Politecnica delle Marche e storico dell’Appennino;
- Paolo Coppari – docente e coordinatore dei Cantieri Mobili di Storia – Istituto Storico di Macerata;
- Luca Martinelli – giornalista esperto di economie sostenibili e redattore di Altreconomia;
- Matteo Petracci – storico e guida ambientale escursionistica.
PER INFO E PRENOTAZIONI
prenotazioni@portodimontagna.it – +39 3398145712 (Chiara)