Confini appartiene al ciclo di opere 00A, una serie di progetti decennali in cui l’artista, Christian Martinelli, utilizza la fotografia come mezzo, fine, o testimone di tematiche a lui care.
Nell’arco di cinque anni ha percorso circa 20.000 chilometri, restituendo l’intero periplo dell’Italia attraverso 70 immagini monotipo. Le immagini sono realizzate con il “cubo”, un oggetto che è sia macchina fotografica progettata dell’artista, sia opera installativa, che cattura e al contempo riflette il paesaggio.
Confini nasce dalla necessità che l’artista ha di confrontarsi con il tema dell’appartenenza a un territorio; come l’animale segna il “suo” spazio, delimitando il proprio confine, così l’essere umano disegna linee su mappe geografiche. L’atto simbolico di posizionare il “cubo” all’interno del paesaggio al confine diventa per l’artista la modalità per tracciare il suo passaggio. Martinelli non concepisce il confine come “fine”, semmai come “inizio” e lo rappresenta con immagini, in cui le sue linee si amalgamano. Attraverso i lunghi tempi di esposizione la linea dell’orizzonte si perde creando un continuum tra i tratti della morfologia del paesaggio reale. Martinelli sposta l’attenzione dal contesto antropologico a quello naturale dei “confini”. Non è dunque una rappresentazione documentaristica dei luoghi, bensì una riflessione, una ricerca intima della poetica del paesaggio. L’artista restituisce immagini dalle innumerevoli sfumature cromatiche, ascrivibili più a un dipinto che a una immagine fotografica.
La mostra sarà aperta fino al 2 giugno.