Presentazione del libro di Matteo Meschiari, poeta e scrittore, professore associato di antropologia e geografia all’Università di Palermo.
Un volume di scritti militanti in cui Meschiari raccoglie una serie di lucide intuizioni sulla terra e sulla crisi ambientale. Con passo selvatico e sguardo poetico, l’autore ci invita a intraprendere una lotta per le immagini, perché il disastro che ci attende coincide con la nostra incapacità di immaginare il mondo che annientiamo. Se il problema è il destino della terra, è dalla terra che dobbiamo ricominciare.
E l’idea di Geoanarchia è semplice: pensare e praticare paesaggi per fare resistenza ecologica.
Continuiamo a parlare di politica. Dovremmo parlare piuttosto di poesia. La poesia è l’unica via politica praticabile oggi, e sempre. Quello che manca sono proprio i poeti della terra. All’anarchia dovremmo sostituire la geoanarchia, un’anarchia che apprende tutte le sue libertà, tutti i suoi pensieri, tutte le soluzioni pratiche ai problemi sociali dalla terra, la terra sotto i piedi.