Cari viaggiatori e care viaggiatrici di IT.A.CÀ il viaggio alla scoperta delle realtà che abbiamo incontrato e incontreremo durante le tappe del festival continua.
Questa volta ci troviamo in Lombardia e abbiamo voluto approfondire l’evento dedicato ai giovani sui “Viaggi di utilità sociale” che ci sarà durante la Tappa Pavia e Oltrepò Pavese.
Giada Conti del CSV – Centro di Servizio per il Volontariato di Pavia (sezione Lombardia Sud), ci ha parlato in un’intervista dell’importanza di queste esperienze formative per i giovani e del forte legame che hanno con forme di turismo sostenibili e non invasive.
Ciao Giada, puoi raccontarci come è nata la tua esperienza al CSV – Centro di Servizio per il Volontariato di Pavia? In che modo il vostro lavoro con il territorio contribuisce a costruire una comunità più solidale, accogliente e consapevole del bene comune, attraverso il supporto e la promozione del volontariato culturale?
Ciao e grazie per questa opportunità. La mia esperienza al CSV – Centro di Servizio per il Volontariato – nasce da un tirocinio universitario (facoltà di psicologia) che ho deciso di svolgere qui per conoscere meglio il mondo del volontariato. CSV si pone in ascolto dei bisogni del territorio e – in collaborazione con gli Enti del Terzo Settore e le Istituzioni – sostiene e promuove il volontariato supportandolo in tanti aspetti. Uno di questi è l’organizzazione e la cura di occasioni per dare voce a chi vive il volontariato in prima persona, anche per stimolare una riflessione e un’attivazione da parte di chi sente di voler partecipare ma non ha ancora trovato il proprio spazio.
Per questa edizione, siete nuovamente partner della nostra tappa Pavia e Oltrepò Pavese, con un incontro speciale dedicato ai giovani sui “viaggi di utilità sociale”. Puoi svelarci qualche dettaglio in più su questo evento? Quali sono gli obiettivi e le attività proposte?
Per questo incontro abbiamo pensato di mettere al centro i giovani che quest’estate sono partiti per un campo di volontariato. Li abbiamo incontrati e abbiamo ascoltato la loro esperienza fatta di scelte, scoperte e sfide che hanno arricchito il loro bagaglio personale e professionale. Le loro testimonianze saranno affiancate dalle voci di alcuni Enti che offrono opportunità di viaggi responsabili e dall’Università che sottolineerà l’alto valore formativo di una simile esperienza. Chi parteciperà dal vivo avrà anche la possibilità di confrontarsi direttamente con esperti e volontari.
Ci piacerebbe inoltre che questo incontro fosse l’inizio di un percorso che porti alla realizzazione – nel 2025 – di un campo di volontariato pavese organizzato in sinergia con gli Enti del Terzo Settore interessati e le Istituzioni.
Secondo te, qual è il vero valore aggiunto di un’esperienza di volontariato per i giovani, soprattutto quando si svolge durante un viaggio?
Uscire dalla comfort zone, mettersi in gioco per scoprire nuove prospettive su di sé e il mondo, dedicando il proprio tempo libero a qualcosa di più grande di noi. Fare tutto questo mentre si viaggia permette inoltre di scoprire nuovi luoghi e conoscere persone che condividono il valore di una simile scelta.
La ricchezza di una esperienza di questo tipo la si può comprendere davvero solo partecipando J
Per questo come CSV offriamo anche un servizio di orientamento al volontariato, utile per ricevere ascolto e supporto nella ricerca dell’esperienza più adatta per ciascuno.
C’è un viaggio legato al volontariato che ha segnato particolarmente il tuo modo di vedere il mondo? Puoi condividere con noi questa esperienza?
Ho partecipato al mio primo campo di volontariato appena dopo la laurea triennale in psicologia. Quell’estate ho deciso di superare le mie preoccupazioni e sono partita da sola per un campo di tre settimane in Francia. È stata un’esperienza meravigliosa dove ho potuto collaborare con un’associazione locale nella riqualificazione di un’area naturale che altrimenti sarebbe stata lasciata al degrado. Ho conosciuto volontari provenienti da tanti Paesi del mondo, siamo ancora in contatto e ci incontriamo quando possiamo! Ho scoperto che viaggiare facendo volontariato mi arricchisce profondamente perché mi fa sentire parte attiva e importante di un sistema che fino ad un attimo prima non conoscevo. Il legame rimane forte e influenza il modo in cui desidero entrare in contatto con persone e luoghi che ancora non conosco.
A questo link – se può interessare – racconto la mia seconda esperienza in un campo di volontariato, questa volta in Svezia.
Il tema di IT.A.CÀ di quest’anno, “Radici in movimento – Dove mai andiamo? Sempre a casa” (cit. Novalis), suggerisce un ritorno alle origini e una continua scoperta. In che modo questo tema si collega con il vostro incontro e le attività che proponete?
Partecipare ad un campo di volontariato – ma più in generale ad un progetto di volontariato – attiva una relazione forte e profonda con il territorio e le persone con cui si entra in contatto. Quando tocchi con mano la realtà e i bisogni di un luogo e senti di avere un ruolo nella cura e nel miglioramento di un progetto, ti leghi perché ci tieni e ti fa stare bene. Metti radici in queste esperienze che ti fanno sentire importante per quello che sei e che puoi offrire, arricchito dal confronto e dagli stimoli trovati nel percorso, pronto a ripartire per una nuova avventura da cui sai che tornerai ancora cambiato.
Ringraziamo Giada Conti per questo approfondimento sui viaggi di utilità sociale e averci fatto riflettere su modalità diverse di vivere l’esperienza del viaggio. Vi aspettiamo questo weekend per scoprire questa e tante alte attività durante la Tappa Pavia e Oltrepò Pavese dal 10 al 13 ottobre 2024!
Blog IT.A.CÀ
Sara Stellacci
Comunicazione IT.A.CÀ Festival
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