Care viaggiatrici e viaggiatori, oggi vi portiamo a scoprire un’ altra realtà ed esperienza che ha animato e animerà alcune giornate della Tappa Bologna: i Free Walking Tour.
Sabato 5 ottobre i Free Walking Tour arriveranno a Modena Nord, per ripensare questa zona periferica della città, piena di cantieri e per l’occasione abbiamo intervistato Giovanni Bottari.
Sabato 5 ottobre i Free Walking Tour arriveranno a Modena Nord, per ripensare questa zona periferica della città, piena di cantieri e per l’occasione abbiamo intervistato Giovanni Bottari.
Ciao Giovanni, qual buon vento vi ha portato qui da noi?
In verità non è la prima volta al Festival, siamo amici di lunga data. Partecipammo ad IT.A.CÀ nel 2018 proponendo un tour multiculturale condotto da due amic@ e collegh@ richiedenti asilo, dal titolo ANBE-KELE/SGUARDI DIVERSI – risultato di un laboratorio svolto insieme ad Associazione Interculturale Universo – e partecipando ad una tavola rotonda sui rischi della turistificazione e direi che, guardando Bologna oggi, non stiamo proprio andando nella giusta direzione. Avevamo voglia di riprendere i contatti e fare qualcosa di bello insieme. IT.A.CÀ è soprattutto questo: un’opportunità di contatto e scambio con tante realtà diverse, che stimola ed aiuta ad immaginare più in grande.
Che cosa sono i Free Walking Tour e in che modo pensi si integri con un modello di turismo sostenibile, come quello promosso da IT.A.CÀ?
Oddio, sostenere che i Free Walking Tour siano oggi un modello sostenibile di turismo è un pò un azzardo. Sicuramente c’è la voglia di smarcarsi da un modello “tradizionale” e creare percorsi di emancipazione alternativi, siano essi nelle modalità, nello stile o anche solo generazionali.
Il Free Walking Tour è stato per noi un inizio, un modo per emergere e farci notare – e anche vivere, non lo possiamo negare. Abbiamo creato un progetto nuovo, una rete di esperienze e pratiche, in continua evoluzione. Dove ci porterà, non lo sappiamo ancora (è forse anche questo il bello).
Sicuramente sentiamo forte la necessità di sperimentare e immaginare altri modelli e vie. Il festival da questo punto di vista è un bella palestra. Resta però un problema: possiamo allenarci e teorizzare tutte le alternative di questo universo ma se non iniziamo ad educare, non solo i viaggiatori ma anche e soprattutto i servizi di promozione turistica, ad un approccio sostenibile e responsabile al viaggio, a praticarlo come collettività – non come individui – difficilmente ci sarà un cambio di paradigma.
Con l’avvicinarsi della tappa bolognese del festival IT.A.CÀ, cosa possiamo aspettarci dalla giornata dedicata alla periferia di Modena Nord? Quali figure chiave ed esperienze stimolanti arricchiranno il confronto durante l’evento, e come verranno esplorate le dinamiche di questo territorio spesso poco considerato?”
Sarà un bell’esperimento, (5 ottobre – Info Evento > Cemento Amato) al quale stiamo tutt’oggi lavorando. Abbiamo invitato tante realtà – associazioni, comitati, enti ed istituzioni – ed in tanti hanno risposto alla chiamata. Saranno tutti là per raccontare un pezzo di Nord. Chi attraverso le attività culturali, chi come architetto e urbanista, chi nella lotta, chi come imprenditore e imprenditrice. E’ un territorio ricco di umanità e bellezza ma che si nasconde bene; quando lo guardi da fuori sembra poco invitante, ma appena lo conosci non puoi farne più a meno – io ci vivo. E’ un modo per proteggersi.
Sarà quindi una passeggiata corale e variegata, un momento di scoperta ma anche conviviale. Perchè diciamocelo, le periferie sono più interessanti dei centri, per il solo fatto che queste si muovono, evolvono, sono avanguardia. Un centro, per sua stessa definizione, non può espandersi, rimane fisso nel tempo, fermo, morto – pensiamo appunto ai nostri centri storici.
Come immagini l’evoluzione di questa parte della città nei prossimi anni, considerando il crescente interesse verso Modena Nord e il suo potenziale di trasformazione?
Modena Nord sta attraversando un momento cruciale: questo è forse il più grande e importante piano di rigenerazione degli ultimi decenni, che metterà la parola fine ad anni di abbandono. L’azione trasformerà il volto dell’area per sempre, ci auguriamo in meglio. Non è tutto oro ciò che luccica. Nel nostro caso, è cemento, che porta con sé speculazione, densificazione, gentrificazione. Bisogna essere bravi a non caderci, a non cedere. Per questo è importante l’azione delle associazioni, delle reti, dei comitati, che bilanciano, salvaguardano, lottano. Come le radici, si insinuano e crescono fino a diventare alberi, impossibili da sradicare.
Il tema di questa edizione del nostro festival è “Radici in movimento – Dove mai andiamo? Sempre a casa ( cit Novalis)”, che cosa vi ispira?
Bè, per noi andare a Modena è tornare a casa. Free Walking Tour Italia nasce qua, dall’idea di 3 ragazzi appena usciti dall’università, tanti anni fa. Poi l’idea ha viaggiato, è cresciuta e ha lasciato il “nido” per diventare quello che siamo oggi: una rete che conta moltissimi affiliati e partner, presente in più di 30 città italiane. Questo ha fatto sì che, dopo un primo periodo di fortissima produzione culturale e attività, abbiamo un pò abbandonato la città.
Partire è un atto di fede, tornare è un atto di coraggio. Ci sentiamo pronti! Oggi ci piacerebbe ridare slancio alla nostra presenza in città, e ci auguriamo che questo evento sia l’inizio di qualcosa di molto più grande, sperando l’anno prossimo di potervi accogliere con una tappa del festival tutta modenese.
Salutiamo e ringraziamo Giovanni Bottari per averci portato dentro il mondo dei Free Walking Tour dandoci la possibilità di approfondire la filosofia che sta alla base di questo importante progetto di attivismo locale.
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