Ciao amici viaggiatori e amiche viaggiatrici! Oggi vi portiamo nella borgata storica Tor Marancia di Roma Capitale, che negli ultimi anni è stata protagonista di diversi interventi di riqualificazione urbana, tra cui ricordiamo il progetto Big City Life, curato dalla galleria romana di urban art 999 Contemporary, che nel 2015 ha trasformato il quartiere in un colorato distretto artistico, con ben 22 murales.
Sabato 1 luglio la borgata di Tor Marancia sarà luogo di un evento IT.A.CÀ OFF e qui con noi abbiamo Giuliano Marotta, militante dell’Associazione Parco della Torre di Tormarancia APS, che ci accompagnerà all’interno della loro realtà, organizzatrice dell’evento.
Ciao Giuliano, partiamo dalle presentazioni. Raccontaci un po’ della vostra associazione e della vostra mission.
L’associazione Parco della Torre di Tormarancia nasce formalmente nel giugno del 2018 per prevenire l’avanzata dei fascisti di Casapound all’interno del quartiere, poiché avevano iniziato a fare attività di propaganda razzista e di disinformazione in vista delle elezioni municipali di quell’anno.
A far parte dell’associazione sono diverse anime con vissuti ed età differenti e si è formata all’interno del Parco della Torre, un’area verde pubblica che custodisce al suo interno l’antica torre medievale che dà il nome al quartiere. Prima del nostro arrivo il parco era totalmente abbandonato e inutilizzato, per cui ci siamo attivati e abbiamo cercato di dargli una sistemata e di spronare l’amministrazione affinché se ne occupasse costantemente. Oggi, dopo cinque anni di impegno, siamo fieri di poter dire che il parco è un luogo di aggregazione, di socialità e un punto di riferimento per eventi di quartiere. Questa è, di fatto, la nostra missione: quella di creare momenti di condivisione, di sostegno ai ragazzi, di divulgazione della storia del quartiere e di vigilare sulle trasformazioni urbane che si stanno verificando.
Vorrei specificare che il parco è pubblico e che la nostra associazione ne porta solo il nome, non ha né la custodia né la gestione.
Quest’anno Tor Marancia compie 90 anni! Cosa significa lavorare in una borgata come la vostra?
Le origini di Tor Marancia risalgono al II secolo d.C., quando all’interno della Tenuta vennero costruite numerose ville romane, oggi purtroppo scomparse. In una di queste venne a vivere il liberto Amaranthus, che secondo le fonti più diffuse, il nome “Marancia” derivi dalla storpiatura attuata nel medioevo di Amaranthus. Ma la storia che più ci interessa inizia il 6 maggio 1933 quando il Governatorato fascista di Roma, con la delibera numero 2631, assegnò i lavori alla ditta Fratelli Giovannetti per la «costruzione di un gruppo di ricoveri per i baraccati in località Tor Marancio». Collocata all’interno di un avvallamento conosciuto come La Buca, a ogni pioggia si allagava proprio come al passaggio di un monsone asiatico. Da qui il soprannome Sciangai, nomignolo esotico che ancora oggi è in uso tra gli abitanti.
Quelli che dovevano essere alloggi temporanei perdurarono per circa venti anni, attraverso occupazioni di cantieri, di proteste in Campidoglio gli abitanti spronarono le istituzioni alla costruzione delle case popolari. Tra il 1947 e il 1948 il governo De Gasperi attuò il risanamento delle borgate. Le baracche di Tor Marancia furono demolite per lasciare spazio alle case popolari che ancora oggi sono il cuore pulsante del quartiere.
Tuttavia, il termine borgata oggi ormai è superato. Tor Marancia è diventato un quartiere con un’anima popolare e come tante zone ha i suoi vantaggi e le sue difficoltà. Fin da subito ci siamo resi conto che molte persone non conoscevano la sua storia o comunque avevano notizie frammentate o del tutto sbagliate. Per cui ci siamo adoperati nella ricerca e nella divulgazione storica perché conoscere il passato ci aiuta a leggere anche il presente. Inoltre, abbiamo fondato la Scuola Popolare Sciangai, per prevenire la dispersione scolastica, un progetto gratuito per giovani dai 6 ai 14 anni, a sostegno delle difficoltà della scuola e dell’età.
Sabato 1 luglio organizzerete un evento IT.A.CÀ OFF. Da cosa nasce la vostra adesione trasversale al festival?
La nostra conoscenza di IT.A.CÀ, il festival del turismo responsabile, nasce con l’incontro a Napoli con Luigi Mingrone e Roberta De Gregorio della tappa Acerra – Campania Felix (purtroppo non partecipanti in questa 15a edizione del festival) e le altre persone della Casa Sanità. Io e Fabiana, un’associata del Parco della Torre, eravamo andati a Napoli per raccontare la nostra esperienza con Aiso (Associazione Italiana di Storia Orale) che nel 2022 ha realizzato una scuola di storia a Tor Marancia. Chiacchierando in particolare con Luigi, mi ha raccontato del progetto nazionale di IT.A.CÀ e dei suoi principi, che abbiamo subito sposato date le finalità positive e di valore che vuol trasmettere.
Ascolta il Podcast “I ricordi si faranno strada” realizzato durante la 1ª Scuola di storia orale e public history nel paesaggio metropolitano di Roma a Tor Marancia con Aiso
Il tema nazionale 2023 è “Tutta un’altra storia – Le comunità raccontano i territori”. Su cosa verteranno gli appuntamenti in programma nella borgata Tor Marancia?
Per far comprendere meglio la storia, le bellezze e anche i problemi di Tor Marancia, abbiamo deciso che sabato 1 luglio inizieremo con una geo- esplorazione del quartiere. Partendo dalla Tenuta, una vasta area verde ultima superstite della campagna romana. Seguirà una visita al Sant’Alessio un istituto storico e all’avanguardia per quanto riguarda la disabilità visiva. All’interno del giardino dell’Istituto ci sarà anche un momento di confronto con la nostra associazione, IT.A.CÀ e i partecipanti, su cosa significa fare turismo sostenibile, su cosa rimane agli abitanti dopo aver visitato un luogo, su quale impatto hanno le nostre scelte sulla vita delle persone che quel posto lo vivono.
Quali potenzialità vedete per questo quartiere di Roma? Che ruolo gioca il turismo responsabile sul suo sviluppo?
Tor Marancia è al centro di grandi trasformazioni urbane. Nei prossimi anni nasceranno grandi insediamenti abitativi: è prevista la costruzione di grattaceli di lusso in piazza dei Navigatori sul genere del bosco verticale di Milano; nell’area dell’ex Fiera di Roma sono previste la costruzione di molte palazzine e l’arrivo delle scuole del teatro dell’Opera di Roma all’interno di un Centro Culturale. Per cui il turismo responsabile se correttamente attuato, anche grazie alla creazione di sinergie tra le varie realtà locali, potrà apportare degli sviluppi sicuramente positivi a questo quartiere di Roma. I campi su cui la nostra associazione punta sono il rispetto e la memoria del passato della comunità, fatto di sofferenza, di lotte e di resilienza, la tutela del patrimonio ambientale, la sensibilizzazione sul tema della disabilità e dell’inclusività e il dialogo tra turisti e abitanti del luogo.
Il futuro del quartiere è un po’ un’incognita, molto dipenderà dalle trasformazioni urbane che ci aspettano. Ci auguriamo che siano poco impattanti sulla vita degli abitanti e che vengano realizzate, nei tempi previsti, tutte le opere di compensazione.
Ascolta l’intervista radiofonica a Giuliano Marotta su 87.9 Radio Onda Rossa
Ringraziamo Giuliano per questa interessante chiacchierata alquanto riflessiva e stimolante. Vi invitiamo caldamente a partecipare al loro Evento OFF in programma sabato 1 luglio 2023 a Tor Marancia in collaborazione con l’associazione Napoli inVita!
Alla prossima avventura, come sempre.
Blog IT.A.CÀ
Aurora E. Ferrari
Collaboratrice comunicazione nazionale IT.A.CÀ
Responsabile comunicazione Tappa Spilamberto –Valle Panaro
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