Carissimi, la XV edizione IT.A.CÀ Festival del Turismo è sempre più vicina e oggi vi vogliamo parlare di un territorio che siamo orgogliosi di avere quest’anno sulla nostra nave.
Tra le verdi Valli del Mincio e il sinuoso fiume Po, spesso celata dalla nebbia della Pianura Padana, ecco scorgere all’orizzonte l’affascinante città-isola di Mantova, che con i suoi campanili, cupole, torri e palazzi incorona il gioiello lombardo delle Terre dei Gonzaga, la signoria più longeva del panorama storico italiano.
Cantata, suonata ed omaggiata da personaggi illustri come Antonio Vivaldi, Giuseppe Verdi e Andrea Mantegna, Mantova, insieme a Sabbioneta, costituisce dal luglio 2008 un Patrimonio Mondiale dell’Umanità e quale modo migliore per addentrarci tra i vicoli e il verde di questo speciale territorio se non scambiando due chiacchiere con Alessandra Riccadonna, Assessora alla valorizzazione del sito UNESCO del Comune di Mantova e Coordinatrice della tappa IT.A.CÀ Mantova, Sabbioneta e le Terre dei Gonzaga dal 30 settembre all’8 ottobre.
Ciao Alessandra. Quali sono gli elementi che hanno reso il sito UNESCO “Mantova e Sabbioneta” degno di tutela?
È importante sapere che non si viene inseriti nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO perché genericamente “belli”, come spesso si pensa, ma sulla base di caratteristiche ben precise. Nel nostro caso la motivazione, in estrema sintesi, è stata che Mantova e Sabbioneta rappresentano le due modalità urbanistiche esemplari del Rinascimento: la città che si trasforma e la città di nuova fondazione.
Visitando entrambe le città è facile comprendere come i due modelli urbanistici siano, sì, differenti tra loro, ma altresì accomunati da due elementi: il governo dei Gonzaga e la loro aspirazione a raggiungere la perfezione. La cura con cui i Gonzaga hanno costruito le loro città per migliorare la vita della popolazione, in fondo, è un grande insegnamento di cui dobbiamo tenere conto ancora oggi.
Un territorio ricco di meraviglie e preziose testimonianze del nostro inestimabile patrimonio artistico-culturale. Parliamo, però, di due città distanti circa 40km l’una dall’altra. Com’è gestita l’accessibilità e fruibilità del sito?
Hai toccato un punto cruciale su cui stiamo lavorando da anni per migliorare l’accessibilità turistica del sito. Non essendoci un collegamento ferroviario, le due città sono facilmente raggiungibili con la sola auto. Prima di essere sito UNESCO non esisteva nemmeno l’autobus di linea nei giorni festivi, ma grazie alla collaborazione con Apam, l’agenzia del trasporto pubblico locale, oggi, finalmente, ci si può muovere in autobus anche la domenica! Tuttavia, un elemento di punta del territorio, e per il quale andiamo molto orgogliosi, è la ciclovia Mantova – Sabbioneta, un tracciato che unisce le due città attraversando ambienti naturalistici suggestivi. Si tratta di un percorso molto semplice, percorribile in circa 3 ore con la possibilità di noleggiare le nostre pratiche biciclette a pedalata assistita.
Qual è la direzione che il comune di Mantova vuole intraprendere inerente al tema dei flussi turistici sul territorio? Nuovi trends in vista?
Stiamo investendo sul miglioramento di una gestione dei flussi turistici mirata alla sostenibilità e responsabilità. Sul fronte dell’offerta, ad esempio, il progetto Mantova Destinazione Sostenibile punta sulla crescita di consapevolezza e impegno degli operatori del territorio, in particolare delle strutture ricettive. Pensiamo sia importante lavorare sulla costruzione di un sistema integrato di valorizzazione del territorio.
Ne è un esempio il Distretto Culturale delle Regge dei Gonzaga, di cui sono Presidente, che mette in rete diversi Comuni, a partire ovviamente da Mantova e Sabbioneta, accomunati da elementi condivisi: le tracce di architettura gonzaghesca, lo stretto rapporto con l’acqua, l’intreccio tra paesaggio urbano e paesaggio rurale. Ma stiamo consolidando le collaborazioni anche con altri soggetti, ad esempio con il Consorzio Lago di Garda, il Comune di Verona e la rete East Lombardy, per una reciproca promozione delle destinazioni.
Cosa significa, per voi, entrare nella rete IT.A.CÀ festival del turismo responsabile?
Da quando siamo diventati sito Patrimonio Mondiale ci siamo interrogati molto su cosa questo comporti, non solo in termini di tutela ma anche rispetto al ruolo sociale che il patrimonio culturale può assumere. Pensiamo davvero che il patrimonio materiale non debba solo rappresentare sé stesso ma anche proporre nuovi modi di partecipare al miglioramento del vivere civile, e confrontarsi con le tematiche legate all’inclusione, alla partecipazione, alla sostenibilità e al welfare culturale.
IT.A.CÀ ci è sembrato il luogo giusto in cui incontrare soggetti che si sono posti i nostri stessi obiettivi e abbiamo pensato che fosse importante farne parte!
La vostra tappa si svolgerà dal 30 settembre all’8 ottobre. Qualche anticipazione?
Quest’anno il sito Unesco compirà 15 anni, e ogni iniziativa sarà l’occasione per festeggiare assieme questo traguardo. Ci siamo appassionati alla formula delle Passeggiate Patrimoniali, una modalità di conoscere il territorio che deriva dalla Convenzione di Faro, attraverso la voce dei testimoni di comunità e tra le varie attività ci sarà, naturalmente, modo di percorrere in bici la Ciclovia Mantova – Sabbioneta.
Ringraziamo di cuore Alessandra per averci accompagnati su questo gioiello rinascimentale lasciatoci in eredità dai Gonzaga e che non vediamo l’ora di celebrare insieme a voi in questa XV edizione del festival.
Ora è tempo di rimettersi in cammino. Buona avventura e, mi raccomando, riempite gli occhi di curiosità!
Blog IT.A.CÀ
Aurora E. Ferrari
Collaboratrice comunicazione nazionale IT.A.CÀ
Responsabile comunicazione Tappa Spilamberto –Valle Panaro
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