Care amiche e amici viaggiator* e camminator*, oggi vi riporto l’ultima illuminante intervista che ho realizzato a Ilaria Canali, esperta di comunicazione e promozione di cammini e progetti di turismo sostenibile, Walk Experience Designer, ideatrice della Rete Nazionale Donne in Cammino (media partner di questa edizione nazionale del festival IT.A.CÀ 2020) e Consigliere Nazionale della Federazione FederTrek – Escursionismo e Ambiente.
Spesso, probabilmente dovuto ad alcuni preconcetti culturali della società odierna, capita che sia più consueto immaginarsi un uomo in cammino su un sentiero, dal più semplice a quello per più esperti. Ma turismo sostenibile vuol dire a gran voce anche parità di genere, ecco perché parlare di Rete Nazionale Donne in Cammino significa dar voce ad un ideale di empowerment femminile che deve essere di importanza comunitaria al giorno d’oggi. Questo network infatti porta avanti un ideale di genere e riunisce tutte le donne e non, volenterose di mettersi appunto in cammino per incontrare ed incontrarsi!
Da cosa è scaturita l’idea di formare la Rete Nazionale Donne in Cammino? Quanta audience avete raggiunto ad oggi? E ancora, arrivati alla fine di questa particolarissima estate in stile pandemia, ci si domanda: avete avuto l’opportunitá di raggruppare alcune camminatrici per compiere qualche sentiero all’insegna della resilienza dei cammini in comunità (ma senza assembramenti)? E quali i progetti futuri della Rete Nazionale?
Da cosa è scaturita l’idea di lanciare una articolazione nazionale per promuovere le donne in cammino? Sicuramente dalla mia lunga esperienza nel mondo dei cammini in cui mi sono resa presto conto che la capacità narrativa ed evocativa delle storie delle donne è un fattore chiave per comprendere la crescita di attenzione verso i cammini in Italia.
Ho tuttavia notato che nei vari contesti organizzativi le donne ricoprono molto raramente dei ruoli decisionali e allo stesso tempo ho constatato che le donne sono troppo spesso assenti -o molto marginalmente presenti – nei panel. Pertanto ho ritenuto sensato provare a stimolare la realtà creando uno strumento che potesse dare più voce alle donne, che è la mission principale della Rete Nazionale Donne in Cammino.
Creare empowerment per le donne attraverso il camminare significa molto semplicemente stimolare un processo di crescita interiore, di forza e di coraggio che gradualmente induce noi donne a pretendere di esserci sempre e di non stare più un passo indietro, in posizioni marginali. Infatti lo slogan della community della Rete Nazionale Donne in Cammino, le RAGAZZE IN GAMBA, è appunto: “SEMPRE UN PASSO AVANTI!”.
L’audience che abbiamo è vastissima. Siamo la più grande community in Italia dedicata alle donne in cammino. E abbiamo tantissimo seguito anche dall’estero. Il nostro è un articolato ecosistema social che raccoglie ormai oltre 60 mila persone. Ma non sono questi i numeri davvero significativi del fenomeno “donne in cammino / ragazze in gamba” perché ciò che davvero è rilevante per gli osservatori è il livello di interazioni che ci sono nei gruppi, il coinvolgimento reale, il fatto che i social siano solo un veicolo per passare dalla virtualità alla realtà e che di fatto ci siano centinaia di iniziative mensili proposte dai partecipanti della community. Ecco, al di là dei numeri, l’audience che mi piace è questa! I cammini reali e gli incontri che accadono non solo su uno schermo di un computer.
Questa estate è stata particolare per noi, molto intensa e stimolante. Insieme a varie Ragazze in Gamba abbiamo percorso dei tratti di numerosi Cammini d’Italia: la Via di Francesco, il Cammino di San Vili, La Via della Lana e della Seta, Il Cammino del Salento, La Via dei Lupi, Il Sentiero Italia, Il Cammino di San Benedetto.
Il cammino che ho scelto di percorrere per primo subito dopo il lockdown è stata La Via di Francesco ed è stata una scelta dettata dal desiderio di rinascita. La figura di San Francesco è in assoluto quella che ho sentito più vicina. Ricorderò per sempre quei giorni. Avevo tantissime difficoltà a camminare per via del fatto che avendo smesso completamente di fumare proprio durante il lockdown – cosa di cui vado fierissima! – avevo preso almeno 10 kg in più su un corpo che nel frattempo si era del tutto disabituato al movimento. Ecco, quella è stata una sfida davvero difficile e sono stata molto contenta di averla superata.
Sono piccole storie così, storie minime e personali come la mia, che insieme a tante altre creano una sorta di energia collettiva che unisce donne anche molto lontane. Siamo unite dal desiderio di essere la versione migliori di noi stesse e sappiamo che con umiltà, pazienza e perseveranza, ce la possiamo fare. Non sono parole retoriche ed eccessivamente entusiastiche.
Basta entrare nel gruppo FB “RAGAZZE IN GAMBA” per capire di cosa sto parlando.
I progetti futuri della Rete Nazionale Donne in Cammino: il 26 novembre a “Fà la Cosa Giusta” presenteremo il nostro film delle “Ragazze in Gamba”. In estate abbiamo partecipato al Festival Mònde dei Cinema e Cammini in Puglia, a Monte Sant’Angelo, e lì abbiamo presentato un breve filmato realizzato in soli 15 giorni dal titolo “IL CAMMINO È DONNA!”. Questo progetto ha riscosso molto successo e adesso lo arricchiremo per presentarlo alla Fiera “Fà la Cosa Giusta”. È una raccolta di storie di donne in cammino diverse, affascinanti, stimolanti, che ispirano sentimenti positivi. Ma non voglio dire di più per lasciare un poco di mistero e spero che piacerà anche a voi della rete IT.A.CÀ.
Vi sono altri network di empowerment femminile, soprattutto nel settore del turismo sostenibile, con i quali siete in contatto magari anche a livello europeo?
Come Network di empowerment femminile ne esistono davvero tantissimi e anche personalità che seguo con molta attenzione e in modi diversi stimolano il dibattito sulle questioni di genere. Penso per esempio alla scrittrice CINZIA PENNATI, ai filosofi di TLON, ai contributi di riflessioni offerti quasi quotidianamente da BARBARA POGGIO, GRAZIELLA PRIULLA e il suo gruppo “Laboratori di Genere”, ISA MAGGI con “Gli Stati Generali delle Donne”, al gruppo #Boycottmanels promosso da PATRIZIA ASPRONI.
Nello specifico delle collaborazioni, la Rete Nazionale Donne in Cammino collabora con l’associazione Toponomastica al Femminile per un importante progetto nazionale per le scuole dal nome “SULLE VIE DELLA PARITA’”. Si tratta di creare, insieme ai bambini e ai ragazzi, dei nuovi percorsi escursionistici dedicati a delle figure femminili. È una idea nuova e pioneristica che si propone di lavorare sul piano dei simboli e dei riferimenti culturali per cambiare la società dal basso, in modo armonioso, incidendo sulla realtà partendo dal nome con cui la indichiamo. Le parole, come diceva Moretti, sono davvero importanti e c’è bisogno di nominarle di più le donne. Impariamo a valorizzarci partendo da un semplice fatto: l’esserci. Noi lo faremo con i cammini. Altre lo faranno in altri ambiti.
Una delle parole chiavi della vostra rete, insieme a sostenibilità, educazione e coraggio, è “inclusione”. A questo proposito vi chiedo: avete mai pensato di ideare un cammino (o magari l’avete già sperimentato) che potesse essere su misura anche per quelle donne che convivono con una qualche disabilità? Magari un cammino anche all’insegna dei 5 sensi, che possa essere inclusivo anche sotto questo punto di vista!
Tutte le nostre parole chiave, scelte grazie a un sondaggio pubblico condotto nel gruppo “Ragazze in Gamba”, sono importanti. Costituiscono ognuna un pilastro, dei valori chiave in cui crediamo profondamente.
L’inclusione è uno di questi e sono particolarmente felice della tua domanda perché mi consente di condividere una notizia. Proprio in questi giorni ho avviato una riflessione congiunta con uno dei principali protagonisti in Italia per la promozione del cammino per tutti, il nostro comune amico Pietro Scidurlo, a cui ho proposto di unire i nostri mondi e creare qualche cosa che coinvolga direttamente le Ragazze in Gamba, sottolineando come tutte noi vogliamo dare una mano realmente, con i fatti. Siamo ancora in una fase esplorativa, ma sono già emerse delle idee interessanti.
Beh amici, dopo questa intervista a Ilaria, traggo spunto proprio dalle sue parole, che vi riporto qui di seguito, e inizio a pensare al mio prossimo cammino, che chissà, magari sarà proprio insieme alla Rete Nazionale Donne in Cammino!
“Intraprendere un cammino non porta a vincere medaglie, ti permette invece di evadere dalla realtà, dimenticare lo stress. Ecco, ti aiuta a pensare, una cosa che ormai non facciamo quasi più” – e in questo periodo di crisi mondiale pensare è fondamentale, così come viaggiare in maniera sostenibile, e quale modo migliore se non intraprendendo un cammino!
Se volete conoscere anche voi questa realtà potete contattarle a questo indirizzo > retedonneincammino@gmail.com
Intanto per chi non ha visto il nostro webinar organizzato in collaborazione con la Rete Nazionale Donne in Cammino durante il lockdown: vi lasciamo il link. Buona visione e seguiteci per le prossime interviste: buon viaggio a tutti/e 🙂
Blog IT.A.CÀ
Francesca Pezzetti
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