Cari amici e amiche viaggiatrici, oggi nel nostro blog parleremo con la guida ambientale escursionistica, che ha contribuito alla creazione della video-visita nel Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio in Salento, Daniela Palma. Il 28 Giugno 2020 si è concluso il programma online del nostro festival con questa video-guida realizzata in collaborazione con Luciana Lettere (Made for Walking) e Matteo Pagliara (Camera a Sud), nonché coordinatori della nostra tappa IT.A.CÀ Salento 2020.
Nel video-racconto è stato fornito tutto il necessario (indicazioni dettagliate passo dopo passo, narrazione dei luoghi) per poter ripercorrere da soli questo percorso mozzafiato in Salento. Il paesaggio presente è caratterizzato da una fitta pineta e habitat ricchi di graminacee e piante annuali, in prossimità di falesie spettacolari a strapiombo sul Mar Jonio.
Sarà anche raggiunta e raccontata la Grotta del Cavallo, nella baia di Uluzzo, dove è stata scoperta la cultura Uluzziana, risalente a circa 35.000 anni fa.
Non è mancato anche il racconto su Renata Fonte, donna politica italiana, vittima innocente di mafia, a cui nel 2009 nel Parco è stata dedicata una stele in memoria dell’impegno civile e politico.
Come è nata la passione per il tuo lavoro?
La passione per il lavoro di guida è nata dalla curiosità e il fascino per il mondo naturale. Partendo da un percorso che ha abbracciato la creatività alla passione per il mondo botanico in particolare, tutto è nato iniziando a lavorare come educatrice ambientale con l’obiettivo di utilizzare il riuso dei materiali e gli elementi naturali per alimentare la sensibilità alla sostenibilità ambientale partendo dai bambini, da questo percorso si è aperto il mondo del cammino alla scoperta del territorio e del patrimonio naturalistico.
Cosa provi quando organizzi e/o partecipi ai cammini nella tua terra? Che emozione ti regala il Salento quando ti immergi nella natura locale?
Ogni percorso, ogni cammino, regala emozioni uniche, di scoperta di luoghi sconosciuti, scorci inaspettati, in una terra spesso violentata dalla prepotenza di un società cieca. Il salento è una terra ricca di storia e la natura si presenta dolce e spigolosa nei suoi colori e nella varietà di ambienti, ed ogni passo è una storia recuperata, riesumata dal tempo.
Pensi che un festival come IT.A.CÀ che si occupa di turismo responsabile possa essere una buona pratica per sviluppare e sensibilizzare i territori (quindi anche le istituzioni) ai temi della sostenibilità, del rispetto dell’ambiente e delle culture locali, mettendo al centro le comunità ospitanti protagoniste dello sviluppo economico del territorio?
Itaca offre uno strumento importante di coesione di intenti, una rete di identità con l’obiettivo comune di sensibilizzare alle buone pratiche per lo sviluppo di un’economia sostenibile. Beneficio anche per la rinascita di piccole comunità/borghi che rischiano lo spopolamento.
In questa edizione on-line del festival hai creato assieme ai coordinatori della nostra tappa del Salento il video_racconto: “Sulle orme di Renata Fonte e della Bio-diversità nel Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio” ci racconti come è stata la realizzazione di questo prodotto turistico e perché la scelta di questo particolare percorso. Credi che azioni come queste possano far conoscere il nostro bellissimo territorio in maniera diversa rispettando l’identità storica e naturalistica del luogo?
Il percorso da noi proposto per l’edizione online del festival, è una tappa che ci sta molto a cuore, racchiude la lotta alla salvaguardia del nostro territorio, del patrimonio naturalistico. La speculazione edilizia, il consumo del suolo, è stato ed è ancora uno dei più grandi problemi del nostro paese; il parco naturale regionale di Porto Selvaggio con la figura di Renata Fonte rappresenta una battaglia vinta a scapito di una vita, una ferita ancora aperta ma che ci ha donato la tutela di una porzione di territorio unica nel suo genere, tra rarità botaniche e storia di un uomo antico che viveva le cavità carsiche della costa neretina.
Percorsi come questo, come i numerosi cammini che continuano a nascere aiutano a preservare una memoria collettiva che altrimenti andrebbe perduta.
Come pensi che l’emergenza sanitaria del Covid19 abbia influenzato e influenzerà il turismo del futuro? Può essere questo momento di crisi un momento di riflessione per aprire nuovi paradigmi di vita? creare nuovi scenari?
Pierluigi Cirasino
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