Cari Viaggiatori e Viaggiatrici, sicuramente almeno una volta avrete messo lo zaino in spalla e avrete condiviso le vostre avventure con i compagni di stanza nell’ostello in cui eravate appena approdati. Ma che concezione del viaggio ha chi lavora dietro le quinte degli ostelli che tanto amiamo e rende magica ogni nostra esperienza? L’abbiamo chiesto a Elisa De Carli e Raffaele Filippini coordinatori della tappa IT.A.CÁ di Rimini e le Sue Valli che gestiscono il Sunflower Backpacker Hostel di Rimini.
Quanto è importante in un territorio come la riviera, conosciuto per un certo tipo di turismo, parlare di sostenibilità e valorizzazione della cultura locale e in che maniera coniugherete il tema di IT.A.CA 2019?
Come Sunflower Backpacker Hostels siamo coordinatori, insieme al Piano Strategico – Innovation Square di Rimini, della tappa riminese del Festival.
Coniugare il tema della restanza ci ha spinti subito a riflettere su due sfaccettature diverse del vivere ed abitare il nostro territorio. Da un lato c’è infatti la città di Rimini, con una vocazione all’ospitalità e al turismo balneare, dall’altro ci sono i territori limitrofi alla città, le Valli Marecchia e Conca, gioielli paesaggistici, ricche di borghi tra i più belli d’Italia, in parte ancora da scoprire a livello turistico.
Non a caso per coniugare questi due aspetti del nostro territorio da quest’anno la tappa di Rimini è stata chiamata Rimini e le sue Valli. Insieme alla rete di tutti i partner del Festival abbiamo riflettuto sul significato di restanza e dato vita al programma attraverso un percorso di co-progettazione, creando una stretta corrispondenza tra gli eventi e il tema stesso, declinato a partire dalla riflessione su sei macro aree: la storia e la trasmissione, l’atto politico, il bene comune, la migrazione, il concetto di lentezza e la comunità.
Coniugare il tema della restanza è per noi pensare a una città che vive aldilà dei mesi estivi e dei turisti che la visitano e che si anima e comunica la sua natura, non solamente balneare, a partire dai cittadini che la abitano e dalle comunità che ospita.
Un territorio vivo 12 mesi all’anno e non solo 3 o 4 come molti ancora pensano. Parlare di sostenibilità e valorizzazione della cultura locale è quindi fondamentale nel momento in cui pensiamo a Rimini e i suoi territori non come qualcosa da consumare, ma da scoprire, valorizzare, in cui restare e costruire relazioni sociali, culturali, economiche, anche tra cittadini e turisti, volte alla scoperta, al dialogo, alla realizzazione di azioni sostenibili e virtuose che possano durare nel tempo.
Per esempio da quest’anno tutti gli eventi della tappa di Rimini saranno Plastic Free, ovvero elimineremo l’uso della plastica usa e getta per tutti gli appuntamenti del Festival, proposta che è stata accolta con entusiasmo da tutti i partner della rete e che vogliamo spiegare anche a tutti coloro, turisti e locali, che parteciperanno agli eventi.
Oltre a prendere parte al festival di IT.A.CÁ, siete anche partner del festival “Ulissefest- la festa del viaggio”, una riflessione sul viaggio e sui viaggiatori promossa dalla Lonely Planet. Qual è la cultura del viaggio che proponete all’interno di un contesto come Rimini e chi è il viaggiatore tipo che approda al Sunflower?
Essendo dei viaggiatori “zaino in spalla” e con una filosofia di viaggio legata all’incontro non solo di luoghi e paesaggi nuovi, ma anche e soprattutto di culture, persone, idee e modi di vivere, è per noi naturale considerare il turismo prima di tutto come esperienza sociale e quindi questo è sicuramente il punto fondamentale su cui verte la nostra idea di viaggio e quella che proponiamo agli ospiti degli ostelli Sunflower Backpacker Hostels.
Un incontro/scambio in cui la ricchezza di quella specifica esperienza diventa anche formazione e in cui i luoghi, che si visitano e percorrono diventano spazi in cui stare con rispetto e curiosità, nell’incontro con gli altri, senza “inquinare” la cultura locale, essendo aperti per l’appunto a confrontarsi con nuove lingue e culture. Viaggiare è una delle esperienze fondamentali della vita di una persona, perché siamo fortemente convinti che: “Traveling changes people. People change the world. Start traveling” (“Viaggiare cambia le persone. Le persone cambiano il mondo)”.
I viaggiatori che ospitiamo ai Sunflower Hostels sono per il 90% stranieri, backpackers, ovvero il turista che viaggia con lo zaino in spalla, di tutte le nazionalità e giovani. Ospitiamo però anche famiglie e viaggiatori meno giovani che vogliono condividere esperienze e socializzare in un ambiente informale e aperto come l’ostello.
Ulisse ce lo insegna nel suo peregrinare: chi viaggia da solo incontra sempre qualcuno nel suo cammino. Questo sembra essere lo spirito del Sunflower. Quanto è importante per voi la possibilità di offrire un’esperienza di viaggio condivisa a chi rimane con voi per qualche giorno? Come raggiungete questo obiettivo?
Tutto in ostello e nei Sunflower Backpacker Hostels è fatto per socializzare, per vivere e condividere esperienze. Le camere condivise da ospiti che non si conoscono sono già un modo per socializzare e conoscere nuove persone, ma un ostello non è solo un luogo dove condividere una stanza.
Ci piace sempre dire e pensare che i nostri ostelli siano dei veri e propri “social network umani”. È a partire da questo pensiero che proponiamo tutte le nostre attività e i nostri servizi, come le cooking class per imparare a fare un buon piatto di pasta all’italiana usufruendo della nostra grande cucina comune e la serata con il cinema sotto le stelle nell’area esterna del Sunflower Beach Hostel. Tutte le nostre feste ed attività giornaliere, come per esempio i tornei di beach volley o le feste serali, sono realizzate in modo da poter conoscere nuove persone e “guardarsi negli occhi” anziché stare al cellulare.
È soprattutto nell’impronta sociale e di socialità che cerchiamo di portare nei Sunflower Hostels la nostra idea di turismo responsabile e sostenibile.
Gestire un ostello è il sogno di tanti backpackers, voi siete riusciti a realizzarlo. Raccontateci come è nato il Sunflower Backpacker Hostel & Bar di Rimini.
Gli Ostelli della Gioventù Sunflower Backpacker Hostels & Bar di Rimini sono nati dall’idea di tre giovani ragazzi della provincia di Rimini che dopo aver viaggiato nei primi anni del duemila come backpackers in Europa, Australia e molti altri paesi ancora, e aver respirato un’atmosfera internazionale negli ostelli in cui hanno alloggiato, hanno immaginato che anche la Riviera Romagnola potesse rappresentare una meta ambita per viaggiatori internazionali che con lo zaino in spalla visitavano l’Italia. Da allora sono passati quattordici anni, Raffaele e Davide, i due titolari della Sunflower Hostels continuano a portare avanti la loro “visione”, che negli anni ha dato vita a un’attività turistica stabile che conta la collaborazione di un personale che ormai da anni condivide con loro questo “viaggio”: Elisa, Silvia, Davidino, Masanori, Enrico, Chicca, Anna, Peter, Andrea e a cui ogni anno si aggiungono altri giovani membri dello staff provenienti da tutte le parti del mondo.
Ai Sunflower Hostels ci piace pensare che anche se non è sempre possibile viaggiare e raggiungere i tanti paesi del mondo, loro possono sempre raggiungere noi grazie ai tanti viaggiatori ospitati.
Per noi l’ostello e il lavoro che facciamo non rappresentano infatti solo un’attività lavorativa, ma una vera e propria passione che trova così in uno spazio specifico, nel viaggio, nell’incontro e confronto con i viaggiatori un modo per esprimere un vero e proprio stile di vita.
Veniteci a trovare anche solo per bere qualcosa insieme e scambiare due chiacchiere!
Blog IT.A.CÀ
Marta Zaramella
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