IN LOCO – SPAZI INDECISI | Come valorizzare gli spazi in abbandono

Carissimi amici viaggiatori e amiche viaggiatrici oggi nel nostro Blog IT.A.CÀ conosciamo l’associazione culturale Spazi Indecisi di Forlì che dal 2010 riflette, sperimenta e progetta interventi per ridare vita – anche solo per pochi giorni – a degli spazi in abbandono, promuovendo e realizzando eventi culturali che riuniscono persone e sviluppando campagne di comunicazione partecipata.  

Oggi abbiamo intervistato Francesco Tortori, co–fondatore di Spazi Indecisi, per scoprire insieme a lui come stanno dando nuova vita a degli spazi abbandonati e farci guidare dentro il progetto IN LOCO.

Francesco Tortori

Ma cosa sono esattamene gli spazi indecisi?  

Sono luoghi abbandonati, disabitati o dismessi, dimenticati dall’uomo, ma che possono invece raccontare una storia, un valore sociale, storico, ambientale, culturale ed economico del passato, e che può porre degli interrogativi sul presente e futuro. 

Per estensione sono indecisi tutti i luoghi, le aree, gli spazi su cui manca una visione e un progetto.

Questi frammenti di paesaggio sono elementi caratterizzanti dei luoghi in cerca di valorizzazione. Per questo, Spazi Indecisi, nasce dall’urgenza di reagire all’implacabile consumo di territorio per valorizzare gli spazi in abbandono, innescando processi di rigenerazione urbana che coinvolgono diversi linguaggi contemporanei. 

Qual è la motivazione che vi ha spinto a far nascere l’associazione?  

Spazi Indecisi nasce nel 2010 per affrontare in modo leggero il tema dell’abbandono, trasformando questi luoghi in un campo di ricerca per artisti, fotografi, video maker per provocare una riappropriazione dello spazio pubblico da parte delle comunità. Per fare ciò il primo passo è stato conoscere con altri occhi il territorio dove vivevamo. Così abbiamo esplorato la nostra Forlì, poi tutta la Romagna – dagli Appennini alle Bassa – in auto, a piedi, in bicicletta seguendo segnalazioni, o semplicemente “perdendosi” per raccogliere fotografie, testimonianze, sensazioni.
Quello che è importante ricordare è che tale ricerca è continuamente in atto, in quanto il paesaggio e i suoi spazi indecisi mutano al passare del tempo e dei tempi.

Foto di Lorenzo Mini

Cos’è il progetto IN LOCO e qual è il suo obiettivo?  

IN LOCO, il museo dell’abbandono è uno strumento di conoscenza, conservazione e valorizzazione delle tracce e delle memorie diffuse nel paesaggio o nei territori urbani, ma è soprattutto uno strumento per innescare processi di lettura attiva, di partecipazione e di rigenerazione aggregando intorno ai luoghi comunità eterogenee che vogliono portarli nel futuro. IN LOCO diventa così un museo senza pareti o cancelli, uno spazio di ricerca diffuso, una piattaforma di memoria e di rigenerazione culturale e urbana per rispondere alle nuove esigenze di riattivazione del patrimonio diffuso.

IN LOCO è un museo diffuso, una rete di luoghi, racconti, persone e percorsi.

Cosa rappresentano i luoghi abbandonati all’interno degli itinerari di IN LOCO e perché sono importanti per voi?  

L’interesse per i luoghi in abbandono deriva dalla consapevolezza che, nonostante la loro attuale condizione, questi luoghi sono depositari di storia e memoria, riflesso di un trascorso vitale. Sono frammenti di memoria del nostro territorio e ne raccontano l’evoluzione dal punto di vista sociale, culturale, economico. Rileggere il nostro paesaggio urbanizzato attraverso i suoi residui, studiarne i collegamenti, forzarne una lettura, come fossimo archeologi, è alla base della ricerca di Spazi Indecisi.

Foto di Ermes Sangiorgi

Dopo il successo del crowfunding, quali saranno i vostri passi successivi?  

Realizzare IN LOCO e farlo diventare un museo vero e proprio! In questa fase siamo al lavoro per rendere concreto ciò  per cui abbiamo lanciato la campagna di crowdfunding:

  • creare un centro visite in EXATR, l’ex Deposito delle Corriere a Forlì, che permetterà di accogliere al meglio chi visiterà il museo diffuso
  • ampliare gli itinerari tematici esistenti e crearne di nuovi
  • progettare dispositivi tecnologici per permettere di orientarsi nel territorio e accedere a mappe e contenuti nascosti
  • produrre una segnaletica e mappe degli itinerari.

Contemporaneamente vogliamo potenziare i progetti di rigenerazione urbana in cui siamo coinvolti: il progetto EXATR all’interno del Deposito delle Corriere e Spinadello, centro visite partecipato all’interno di un ex acquedotto.  Per descriverlo in una frase: “Spazi Indecisi è come il paesaggio che racconta: un progetto di ricerca in continuo movimento”.

Foto di Lorenzo Amaduzzi

IN LOCO: il museo diffuso dell’abbandono.
Il museo senza cancelli e uno spazio di ricerca diffuso.
Il progetto in continuo sviluppo fatto di itinerari ai margini della memoria.
Un viaggio nel patrimonio culturale della Romagna.

IT.A.CÀ si unisce al viaggio responsabile in Romagna insieme a Francesco e a Spazi Indecisi 🙂
Info | http://www.spaziindecisi.it
Pagina FB | https://www.facebook.com/ass.spaziindecisi

*Foto copertina di Fabio Gubellini

Blog IT.A.CÀ
Andrea Massimo Murari

Coordinatore IT.A.CÀ Rimini
Il Palloncino Rosso 

 

 

 

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