Cari lettori e lettrici, anche se IT.A.CÀ Bologna 2017 si è conclusa continuiamo a dare spazio alle realtà che hanno partecipato e reso possibile questa importante edizione. Oggi intervistiamo Tommaso Ussardi, presidente e direttore dell’Orchestra Senzaspine, un’associazione di giovani musicisti che gestisce il Mercato Sonato, l’ex mercato rionale del quartiere San Donato a Bologna. Nel 2015 il Comune ha assegnato questo spazio all’associazione, vincitrice dei bandi Incredibol! 2014 di Palazzo D’Accursio e Culturability 2015 della Fondazione Unipolis, che l’ha trasformato in un luogo di cultura e sperimentazione di grande valore per il quartiere.
Cosa è il Mercato Sonato e cosa ospita?
Data la grande spendibilità degli spazi del mercato, l’associazione Senzaspine ha potuto intraprendere un ampio progetto di riqualificazione urbana, artistica e culturale per il quartiere e per la città, trasformando lo spazio in un teatro urbano, dinamico e polivalente.
Oltre alle prove d’orchestra aperte al pubblico, il Mercato propone serate di ballo, rassegne di musica gipsy, manouche, funky, jazz, rock ed elettronica sempre ponendo massima attenzione alla qualità e alla ricerca, cercando di valorizzare gli artisti del territorio.
All’interno del Mercato collaborano diverse associazioni che ampliano l’offerta culturale e ricreativa promuovendo corsi di sartoria, serigrafia, video mapping, alfabetizzazione musicale, corsi di strumento, musica d’insieme per bambini, coro di voci bianche, musicoterapia per la fascia degli 0-3 e un servizio di ristorazione di cucina biologica a Km 0.
In qualità di spazio culturale rigenerato, qual è il valore aggiunto che apporta al quartiere?
In un quartiere così complesso come quello di San Donato con un alto tasso di immigrazione e un reddito procapite più basso della media, entrambi fattori che comportano un’elevata criticità sociale, il Mercato si pone l’obiettivo di trasformare questi aspetti in risorse, offrendo servizi sociali e culturali sempre inclusivi e permettendo così a bambini, famiglie, giovani e anziani di vivere e condividere una piazza coperta nel cuore del quartiere con serenità e curiosità. Un importante progetto di rigenerazione che valorizza le diversità e i linguaggi con l’obiettivo di conoscere e scoprire le bellezze di ogni cultura.
Quali sono le principali difficoltà che affrontate nella realizzazione delle vostre attività?
Come Mercato Sonato le principali difficoltà consistono nel gestire, comunicare e promuovere le numerose attività e proposte del nostro spazio in maniera efficace e puntuale non perdendo mai di vista la mission del progetto, ma cercando sempre di ascoltare, interpretare e rispondere correttamente alle esigenze del quartiere.
Il Mercato Sonato è quindi la casa della vostra orchestra, qual è il vostro sogno da artisti?
Sogniamo il Mercato Sonato come un centro di riferimento in Italia e in Europa per tutti gli artisti, in particolare i musicisti; un esempio di nuovo teatro urbano inserito nel circuito internazionale che racconti l’idea di cultura sostenibile e socialmente utile.
Quest’anno avete partecipato per la prima volta al Festival IT.A.CÀ Bologna: cosa significa per voi far parte di una rete di promozione del turismo responsabile?
IT.A.CÀ è un esempio virtuoso che racchiude responsabilità sociale e bellezza. Siamo orgogliosi di farne parte e di raccontarne il valore. Il turismo selvaggio distrugge e calpesta la natura e le diversità; noi crediamo invece in un turismo responsabile, curioso e silenzioso che sappia guardare, che fondi il proprio essere sul conoscere e valorizzare i bisogni dell’altro, un turismo rispettoso ed educato che sappia portare ricchezza, opportunità e lavoro senza snaturare e distruggere ciò che incontra.
Ringraziamo Tommaso per la disponibilità e per averci raccontato la bellissima esperienza del Mercato Sonato che consigliamo a tutti/e di farci un visita quando venite a Bologna. Buon viaggio e seguiteci sempre 😉
Rubrica “In viaggio verso IT.A.CÀ”
Irene Aprile
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