Care amiche e cari amici oggi intervistiamo nel nostro blog Danusia Morrone, arista ed attuale presidente di GEART, ci racconta la nascita dell’associazione e i progetti futuri, tra cui gli eventi organizzati nell’ambito della 9°edizione del Festival che si terranno il 20-21 maggio e il 27 maggio.
Presentiamo due temi, fondamentali per il nostro Festival del Turismo Responsabile, e il modo in cui possono essere sviluppati insieme. Arte e sostenibilità, un binomio in grado di valorizzare il territorio in modo innovativo.
Presentaci la tua attività personale: come hai unito l’arte e la sperimentazione con la terra, traendo ispirazione dalle esperienze di Fukuoka, Mollison o Vandana Shiva?
La permacultura, teorizzata da Mollison, ci insegna che la sostenibilità è quel valore che può essere applicato ad ogni aspetto della relazione di un uomo con l’ambiente che lo ospita; la mia vita allo stesso modo è stata una continua ricerca di modelli sostenibili e condivisibili per fare arte e. quindi, comunicare con il mondo dall’interno di un habitat che potessi sentire come mio.
Non è stato un percorso semplice. Quando trent’anni fa facevo notare il mio punto di vista negli ambienti accademici e cioè che l’arte e la natura avrebbero dovuto viaggiare indissolubilmente unite, nel migliore dei casi, ricevevo in risposta espressioni perplesse e preoccupate. Ora capisco che per loro era inammissibile; Non perché l’idea di per sé non valesse, ma perché per gli artisti significava doversi sporcare le mani e imparare a lavorare con pazienza secondo i ritmi della natura: a ventiquattro anni io lo feci.
Appena uscita dall’Accademia decisi di prendere casa sull’Appennino e, inevitabilmente, il contatto con la terra e la volontà di sperimentare il fare pratico e l’agricoltura, mi fece gradualmente allontanare dal frenetico mercato dell’arte internazionale, in cui mi stavo inserendo. Un percorso, quello intrapreso sull’Appennino, che ha comportato sì, tanti sacrifici, ma anche tantissime soddisfazioni.
Oggi, a distanza di quasi trent’anni da quegli anni di fuoco, tante nuove persone ogni giorno si presentano alla mia porta spinte da uno spirito di sinergia e questo mi ha permesso di trovare il giusto equilibrio tra la produzione artistica e la cura della terra; sotto la mia direzione infatti in questo 2017 sono nati i “LandArtisti”, un collettivo di artigiani, scultori, giardinieri ed agricoltori che collaborano nello sviluppo di progetti eco-compatibili per aree verdi di grande impatto artistico e tante novità sono ancora in cantiere…
Da questa interessante ricerca di modelli sostenibili nasce GEART, che fin dal nome esprime l’unione di arte e terra: ci puoi spiegare in cosa consiste l’associazione e come lavora?
Siamo seed savers da diversi anni e diffusori volontari di sementi. La banca dei semi insieme al lavoro di ricerca artistica che si svolge durante il laboratorio dei “LandArtisti” ci permette di impiantare aree partendo da un ampio ventaglio di biodiversità e suggestioni creative; organizziamo seminari, laboratori e workshop rivolti a tutte le fasce d’età su tutti i temi che intercorrono tra arte e natura e formiamo gruppi in grado di portare i nostri servizi laddove si possano creare collaborazioni animate da principi di sinergia e sostenibilità.
Più di duecentocinquanta piante medicinali oltre gli alberi, gli arbusti e piante orticole di varia natura: GEART possiede un variegato erbario didattico. Qual è la sua funzione?
La diffusione dei saperi prima di tutto, quelli legati alla conoscenza delle piante come quelli legati ai nuovi modi di fare agricoltura sostenibile; approcciarsi con umiltà al mondo della natura vuol dire imparare il valore profondo della biodiversità e mai come oggi il mondo ha bisogno di imparare a vedere, nella diversità, la ricchezza. Non è uno scherzo, noi con le piante ci facciamo veramente di tutto: cibo, medicine, cosmetici, ma anche accessori, oggetti di arredo e vere e proprie sculture.
Uno degli scopi fondamentali di GEART, oltre la ricerca dell’eco-sostenibilità che si sposa perfettamente con i principi che muovono IT.A.CÀ, è la perpetuazione e la diffusione di principi di uguaglianza e amore. In che modo GEART si serve dei suoi strumenti per la comunicazione di simili valori?
Il principio del dono è la politica che regola il nostro vivere quotidiano. Investiamo continuamente energie nell’integrazione delle minoranze, lavorando su una rete solidale di condivisione delle risorse. L’associazione nasce svolgendo le sue attività ospitata da nuclei familiari come il mio, che hanno deciso spontaneamente di aprire le porte del quotidiano di casa propria alla cultura.
A luglio, per esempio, costruiremo un teatro di paglia qui in sede e, per l’occasione, abbiamo deciso di investire per portare le esperienze delle associazioni teatrali che lavorano con le fasce a rischio del territorio (carcerati, disabili etc.) Ultima, non per importanza, è la cura del cibo che ci fa incontrare persone di ogni cultura alimentare: vegani, vegetariani, celiaci, nutriariani e crudisti, perchè anche a tavola nessuno debba sentirsi escluso.
Per la IX edizione di IT.A.CÀ Migranti e Viaggiatori – Festival del turismo responsabile, GEART si occuperà di organizzare una visita guidata nell’erbario con degustazione di piatti tipici montanari e pietanze realizzate con le erbe selvatiche, radici e fiori. Verrà offerta inoltre la possibilità di visitare, presso la sede, uno o più atelier d’arte dove si trovano opere realizzate con materiale di scarto. Ci puoi anticipare qualcosa riguardo all’evento?
Basti sapere che per sabato stiamo già pensando a dei menù ad hoc per un percorso che comincerà dalle nostre “radici selvatiche” per finire, in fioritura con il pranzo di domenica.
Ma la novità più interessante per il 20 e il 21 maggio è che apriremo per la prima volta in esclusiva ai viaggiatori di IT.A.CÀ, il laboratorio dei “LandArtisti” di Geart! Mangeremo nell’orto-erbario circondati da opere scultoree in liana che abbiamo installato nel giardino; pensa che dentro le sculture già vi nidificano piccoli insetti e altri animaletti; lo spettacolo della natura al lavoro! E’ evidente che Geart non è mai stato uno spazio asfittico e artificiale creato su misura per dei “clienti”; i visitatori da noi sono soci e, in quanto tali, vengono coinvolti nell’esperienza quotidiana dell’attività dell’associazione senza filtri e in modo autentico.
Per info sugli eventi di Geart a IT.A.CÀ > Sabato e domenica 20-21 maggio h11.00 – via Vedegheto 1096/b, Valsamoggia Tra gli eventi fuori porta: ARTE & NATURA INSIEME INCONTRO CULTURALE PRESSO CASA D’ARTISTA CON VISITA ALL’ERBARIO DIDATTICO
Sabato 27 maggio h9.00 – via Vedegheto 1096/b, Valsamoggia > Tra gli itinerari a piedi: CASA D’ARTISTA IN VALSAMOGGIA. UN ATELIER TRA CAMMINO, ARTE E ACCOGLIENZA
Rubrica “In viaggio verso IT.A.CÀ”
Arianna Piazzi
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