*Partenza da Cancùn, Messico
Dal Messico a Panama in trentatre giorni
Oggi per il nostro Blog IT.A.CÀ siamo in compagnia di Alberto e Andrea che ci raccontano il loro bellissimo e suggestivo viaggio dal Messico a Panama in sella alle loro inseparabili due ruote: buona lettura 🙂
A febbraio 2015 Andrea ed Alberto partono alla volta del Messico con in mente un grande viaggio: attraversare tutta l’America Centrale in bicicletta. Originari di Cremona e Bologna, i due amici, già protagonisti di molti altri viaggi con il BdCT, vogliono misurarsi con le asperità degli otto stati che si frappongono tra partenza e arrivo. Nell’ordine: Messico, Belize, Guatemala, Salvador, Honduras, Nicaragua, Costa Rica e Panama.
Atterrati a Cancùn, assemblano le biciclette trasportate dall’Italia. Puntano quindi subito verso sud, in direzione Tulum. In pochi giorni attraversano tutta la regione del Quintana Roo, mantenendo sulla propria sinistra la costa lambita dall’Oceano Atlantico. Contro di loro ci si mette il vento, un aliseo costante che in quel periodo dell’anno soffia da sud-est.
Entrono quindi in Belize, uno stato poco noto al turismo di massa e di cui noi europei conosciamo davvero poco. Le guide che da noi si trovano in libreria si limitano a mostrare il color turchese delle acque paradisiache di qualche isola lontana dalla costa. La realtà che i due amici si trovano davanti parla invece di grandi contrasti a tutti i livelli.
*Belize e le sue coltivazioni di canna da zucchero
Neri del caribe, mennoniti, garifuna e cinesi si mescolano a formare un tessuto sociale difficile da comprendere, sia nei tratti culturali che nella lingua, il creolo. L’unico denominatore comune della gente locale sembra la passione per il piatto nazionale, arroz con frijoles (riso e fagioli neri). Il paesaggio si compone di immensi campi per la coltivazione della canna da zucchero, interrotti solamente da città che ricordano l’Alabama degli anni ‘60 come come Corozal o Belmopan (la capitale)
Lo stato successivo è stato il Guatemala, noto per le sue foreste lussureggianti e gli antichi resti della civiltà Maya, ma anche per una storia recente che parla di colonialismo, ingerenze socio-economiche da parte degli Stati Uniti e una guerra civile durata trentasei anni, dal 1960 al 1996.
L’eredità del passato si traduce nella violenza e nei pericoli che è facile incontrare in strada, specialmente al calare della sera.
In Alta Verapaz, non lontano dal confine col Messico e il Belize, Alberto ed Andrea vengono inseguiti da banditi in automobile. Riescono a salvarsi grazie al soccorso prestato da Ovidio, un contadino che, senza nulla da guadagnarci, ha deciso di offrirgli riparo presso il proprio villaggio.
È per Ovidio che è stata lanciata la raccolta fondi > Ovidio busca casa
È per Ovidio che abbiamo deciso di raccontarvi questa storia… che non termina qui!
*Alberto, Ovidio ed Andrea in Guatemala
Dopo il Guatemala arriva il Salvador, con la sua splendida Costa del Balsamo, nota ai surfisti di tutto il mondo per le sue onde, costanti e regolari. Una capatina a San Salvador e via… verso Leon, in Nicaragua. Dell’Honduras fanno solo un breve tratto, troppo caldo e desertico per essere attraversato in bicicletta in quel periodo.
*Mizata, Salvador
In Nicaragua si immergono nella vegetazione che circonda le cosiddette fincas, fattorie votate alla coltivazione del cacao, del caffè e delle banane. Vedono da vicino come crescono queste piante che a noi giungono già processate e impacchettate, come se esistessero gli alberi del caffè già imbustati e sottovuoto. A Leòn sentono in lontananza l’eco della rivoluzione Sandinista e fanno un salto anche sull’isola di Ometepe, nel lago Nicaragua. Scoprono che questi luoghi sono al centro di discussioni globali per l’intenzione della Cina di costruire una specie di nuovo canale di Panama.
É quindi la volta del Costa Rica. Armi da fuoco e machete, così comuni e diffusi negli altri stati dell’America Centrale, scompaiono dalla vista. Questo stato, non a caso, non dispone di un esercito proprio, ma gode della protezione degli Stati Uniti, in virtù di specifici accordi in tema di difesa. É come entrare in un’appendice meridionale degli USA. Strade ben asfaltate, costo della vita alle stelle, orde di gringos felici di sollazzarsi nelle proprie case vacanza.
Vulcani attivi sullo sfondo di selve piene di animali selvatici sono l’antipasto del Cerro de la Muerte, una montagna alta oltre 3300 metri, che Andrea ed Alberto hanno deciso di conquistare il 18 marzo 2015 nella tappa da Cartago a San Isidro.
*In cima al Cerro de la Muerte, Costa Rica
Finalmente Panama! La meta segnata sulla cartina è Playa Venao, nella cosiddetta penisola dell’Azuero, una zona collinare non dissimile dai colli senesi… non fosse per l’aria di mare che si respira. Ad attenderli c’è Madalina, una cara amica che da qualche tempo vive proprio in quelle zone. Giunti a destinazione, il lungo viaggio alle spalle sembra un sogno ad occhi aperti, un susseguirsi di innumerevoli luoghi tutti concentrati in un solo mese di vita.
Ripartono verso l’Italia da Panama City, un concentrato di contraddizioni che vede l’alta finanza arroccata nei grattacieli scrutare il Casco Viejo, la zona vecchia della città.
*Grattacieli di Panama City | *La vita nel Casco Viejo di Panama City |
Per saperne di più:
https://bdct.wordpress.com/
Per scaricare il diario di viaggio:
https://bdct.files.wordpress.com/2016/05/bdct-2015-america-centrale.pdf
Per effettuare una donazione in favore del progetto “Ovidio busca casa”:
https://www.produzionidalbasso.com/project/ovidio-busca-casa/
Per domande e curiosità:
andrea.garreffa@gmail.com
Auguriamo ad Alberto e Andrea altri bellissimi viaggi come questo in sella alle loro biciclette, viaggi sostenibili, nel rispetto dei luoghi e delle persone che si incontrano sul cammino. Altri mille tramonti e ci faremo raccontare le loro prossime avventure. Non viaggeremo fisicamente con loro, ma ci faremo portare a spasso dalle loro storie!
Grazie amici viaggiatori e amiche viaggiatrici: seguiteci sempre 😉
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