Amici e amiche di IT.A.CÁ, in occasione di AITR INCONTRA, il meeting b2b del turismo responsabile, che si terrà il 26 novembre a Reggio Emilia, abbiamo incontrato e intervistato Maurizio Davolio il presidente dell’Associazione Italiana del Turismo Responsabile che nelle prossime righe ci spiegherà l’importanza di quest’evento dedicato al mondo del turismo responsabile.
A.I.T.R è nata nel 1998, è costituita da un centinaio di soci (tutti soggetti collettivi) e si occupano della diffusione delle idee e dei principi del turismo responsabile. Oltre a svolgere una costante attività di comunicazione, AITR collabora con Enti Pubblici e Università, dialoga con le imprese turistiche, promuove i viaggi e tutte le iniziative turistiche organizzate dai suoi soci.
Prima di tutto partiamo dalla definizione di Turismo Responsabile adottata dall’assemblea di AITR in data 9 ottobre 2005 a Cervia
“Il turismo responsabile è il turismo attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture. Il turismo responsabile riconosce la centralità della comunità locale ospitante e il suo diritto ad essere protagonista nello sviluppo turistico sostenibile e socialmente responsabile del proprio territorio. Opera favorendo la positiva interazione tra industria del turismo, comunità locali e viaggiatori.”
Com’è nato AITR INCONTRA?
AITR Incontra è nata, come dice il suo nome, per favorire l’incontro e la conoscenza non solo fra i soci di AITR ma anche tra tutti coloro che si occupano di turismo responsabile; tutti i partecipanti hanno la possibilità di fruire di una postazione in cui incontrare gli altri, per parlare di rapporti commerciali, scambi di esperienze, ricerca di partenariati su progetti, creazione di collaborazioni in rete, formazione.
Quali sono le opportunità che offre il meeting?
Sono nate promettenti collaborazioni fra gli organizzatori di viaggio e le cooperative e le piccole imprese che gestiscono strutture ricettive e altri servizi turistici; hanno avuto la possibilità di presentarsi e di avviare relazioni con le organizzazioni che si occupano del commercio equo e solidale e del biologico; ma, soprattutto, è cresciuta tantissimo la conoscenza reciproca, che è un presupposto fondamentale della collaborazione.
Possono partecipare anche le start-up?
Le start up hanno la possibilità di farsi conoscere, in un contesto informale ed amichevole; possono come tutti gli altri usufruire di una postazione e prendere gli appuntamenti in anticipo, scorrendo l’elenco degli altri partecipanti che è già online. Mettendosi online come partecipanti, possono già ricevere proposte d’incontro.
Quindi non resta che augurare buon lavoro e ricordate sempre: “L’unica regola del viaggio è: non tornare come sei partito. Torna diverso.”( cit. Anne Carson)
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