Oggi per il nostro blog siamo in compagnia dell’associazione TassoBarbasso, organizzatori della parte IT.A.CÀ Trentino che si svolge in questi giorni dal 3–9 ottobre 2016, qui potete trovare il programma completo. Per questa occasione siamo in compagnia di Irene Deambrogio – presidente dell’associazione e Maria Martinello – socia fondatrice.
Ci raccontare chi siete? dove e come nasce l’associazione Tassobarbasso? Quali sono le vostre attività e i vostri obiettivi?
L’Associazione TassoBarbasso è nata nel 2012 dall’incontro tra alcuni ragazzi calabresi e trentini, all’interno del progetto “Le vie dei Parchi: Turismo Sostenibile, Dialogo Interreligioso e Cultura della Convivenza” promosso dalla Provincia autonoma di Trento. Alcuni partecipanti hanno deciso di proseguire nella promozione di percorsi che potessero portare i giovani a conoscere il territorio, in un’ottica di interscambio e di sostenibilità, ed allo stesso tempo, che potessero favorire il dialogo tra diverse culture e religioni.
1) Come avete deciso e perchè di far parte della rete di IT.A.CÀ?
TB durante IT.A.CA 2014 ha ricevuto una menzione speciale per la categoria “Racconti di viaggio” del concorso “Premio Talento italiano 2014” venendo così a conoscenza del festival, molto affine alle nostre attività. Nel 2015, anno della prima edizione trentina, abbiamo partecipato proponendo un evento. Da quella collaborazione con Natourism abbiamo poi deciso di accogliere la proposta che ci è arrivata di un “passaggio di testimone” per poter coordinare l’edizione 2016. E ci stiamo già muovendo per il 2017!
2) Sono per voi i festival motori di cultura per la società?
Sicuramente i festival sono occasione di incontro e collaborazione per chi li organizza, ma anche per chi vi partecipa. La nostra Associazione vuole diffondere una cultura diversa del viaggio rispetto a quella a cui è abituata la società, crediamo infatti che il viaggio sia in primo luogo un’occasione di incontro. In tal senso IT.A.CÀ rappresenta davvero un’occasione straordinaria per comunicare i nostri valori ad un pubblico che diventa sempre più attento a questi temi.
3) Si può sensibilizzare attraverso un festival l’opinione pubblica su certe tematiche?
Come già accennato l’occasione di un festival può servire per far “circolare le idee”… magari non si fanno i grandi numeri in termini di partecipanti attivi, ma attraverso i canali di comunicazione il messaggio arriva ad un pubblico molto ampio. E di sicuro qualcuno si porrà degli interrogativi, sulla sigla IT.A.CÀ o sul significato dell’espressione “turismo responsabile”. Per noi che ci ragioniamo già da alcuni anni può essere un concetto scontato, ma si tratta ancora di un fenomeno di nicchia.
4) Può un festival essere un mezzo per alimentare l’economia locale?
Il nostro tentativo per quest’anno è quello di proporre, oltre a serate di approfondimento e dibattito, anche delle “microesperienze turistiche” collocate in realtà periferiche del Trentino. Crediamo che in molte zone lontane dal turismo di massa la possibilità di sperimentare forme di turismo responsabile e “lento” possa essere un aiuto all’economia locale. Anche la Provincia autonoma di Trento crede fortemente in questa strategia, tanto da averle dato un nome (TurNat, Turismo Natura nelle Aree Protette del Trentino).
5) Possono queste iniziative cambiare la concezione del turismo di massa e creare nuovi posti di lavoro? un turismo più attento alla natura, al territorio, rispettoso delle popolazioni locali e sostenibile…
Sicuramente sì, anche se il problema nelle aree marginali rimane sempre quello di riuscire a vivere solamente di questo tipo di turismo. Per molte aree questo non è proponibile e il turismo rimane per molti solamente un’occasione di integrazione del reddito.
D’altro canto, però, nuovi imprenditori turistici “part-time” e “fai da te” rischiano di non avere le competenze e le energie sufficienti per curare la loro attività anche da un punto di vista della sostenibilità. Si renderebbe utile un percorso di accompagnamento e tutoraggio per chi decide di dedicarsi a queste attività.
6) Una meta che consigliereste per un fine settimana?
Noi sicuramente consiglieremmo un week-end “zaino in spalla”, in questa stagione autunnale non potrebbe mancare un’escursione sull’altopiano di Brentonico o sul Lagorai… zone tra l’altro che non rientrano nelle classiche mete da cartolina del Trentino, ma che appunto per il loro lato un pochino più selvaggio affascinano e rilassano, inoltre proprio queste zone sono ricche di feste legate ai prodotti della terra (zucche, castagne, radicchio…) che la natura ci regala in questa stagione.
Ringraziamo moltissimo Irene Maria per queste intervista e non resta che mandare un bel imbocca al lupo per IT.A.CÀ Trentino… buon viaggio come sempre, amici e amiche viaggiatrici 😉
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