Per questo appuntamento prima delle vacanze con la nostra rubrica “In viaggio verso IT.A.CÀ” ci trasferiamo nella calda isola di Formentera nel Mediterraneo in compagnia di Stefania Campanella che da qualche anno si occupa di organizzare viaggi esperienziali in questa magnifica piccola isola accanto a Ibiza. Si è inventata un format e un festival incentrato sulle bellezze locali con un occhio allo sviluppo di un turismo attento alle tradizioni, al territorio e sostenibile.
Ciao Stefania ti chiediamo una breve presentazione per i nostri amici di IT.A.CÀ che vogliono conosere il tuo interessante lavoro! (chi sei, che cosa fai, dove vivi ecc…)
L’amore per quest’isola mi ha portato a scrivere diversi libri su Formentera e a organizzare eventi/viaggi per promuovere la parte più autentica dell’isola. Questo mi ha permesso di condividerla con tantissime persone e di fare innumerevoli incontri con altri innamorati della “isla que no cansa”. Mi sono sempre occupata di comuncazione, prima come copywriter, poi come content manager. Dopo anni vissuti a Roma (mia città natale), e anche a Milano, mi sono trasferita sulle colline piacentine, dove mi sono sposata. In pratica, mi muovo tra Roma, Piacenza, Formentera e Barcellona.
Quando è nata la tua passione per Formentera?
La mia storia è molto legata a Formentera, dove sono stata la prima volta nel 1997. Dopo aver raccolto storie, passeggiando per l’isola, ho scritto un libro, Formentera non esiste (www.formenteranonesiste.com), negli anni, ho collaborato con Radio Illa, la radio di Formentera, come inviata dall’Italia; organizzato eventi sull’isola, come la mostra fotografica Formentera FOTO BLU presso il Centro Culturale Gabrielet (Sant Francesc de Formentera) o la recente prima edizione di Formentera Zen 2015 (in collaborazione con l’ente del Turismo di Formentera).
Ho fondato insieme a Davide Scalzotto l’associazione Formentera Filo Blu e insieme siamo stati ospiti del Formentera Film nel 2013. Ho presentato l’edizione in castigliano del libro Formentera no existe su invito dell’Istituto di Cultura Italiana a Barcellona, presso Espai Mallorca e organizzato viaggi a Formentera ispirati all’isola più autentica (come la settimana a maggio ispirata al mio libro e Formentera Ladies ad aprile). Insomma faccio cose, vedo gente… di Formentera.
Parlaci della nascita del festival Formentera ZEN. In che modo è stato pensato, la sua filosofia e perché è nato questo festival ?
“La conoscenza è imparare qualcosa ogni giorno. La saggezza è lasciar andare qualcosa ogni giorno”. Questa citazione non a caso è quella che abbiamo messo sul programma delle attività 2015 di Formentera Zen. Un progetto che nasce dalla voglia di sviluppare un turismo di qualità, molto diverso da quello estivo. L’isola offre tante opportunità per poter vivere momenti davvero “zen”, nel silenzio, a contatto con la natura e con molti operatori olistici che vivono sull’isola da tanto tempo, come Clara Castellotti, che è ho scelto come madrina dell’evento.
L’ente del turismo ci ha creduto e ci ha lasciato fare… Credo che sia stata per tutti un’esperienza incredibile. Mi auguro di avere anche qualche collaboratore vicino per la prossima edizione, perché da sola è stata molto impegnativo. In ogni caso, di sicuro l’isola ne ha giovato. Anche Formentera Ladies 2016, un viaggio sperimentale dedicato alle energie femminili che faremo ad aprile 2016, segue la stessa filosofia: far vivere alle persone esperienze che fanno bene sia a loro che all’isola.
Credi che sviluppare nuove strategie legate al turismo, come il turismo responsabile possano essere motori di un cambiamento di pensiero e di scelte consapevoli verso una rispetto dei luoghi che si vanno a visitare, delle culture locali e un modo diverso di sviluppo economico locale?
Il turismo può essere anche un motore nel nostro paese per creare nuove figure lavorative? in che modo si potrebbero sviluppare?
Difficile rispondere in poche righe, perché credo molto in questo futuro e nel mio piccolo, da anni rivolgo tutte le mie risorse a questo, nonostante spesso lo faccia non come professione, ma a rimborso spese. Molti viaggiatori, molti turisti sono pronti per il turismo esperienziale e sono anche molto ricettivi nel comprendere l’anima di un luogo e la sua autenticità. La condivisione fa stare bene e visitare un luogo, magari entrando un po’ a contatto con la gente del luogo, scoprirne la gastronomia, guidati da una nuova figura, quella che io chiamo “consulente di turismo autentico”, è quello che spero si sviluppi n ogni meta turistica.
Ultima domanda secondo te le nuove tecnologie che impatto stanno avendo sul turismo globale? cioè travel blogger, siti turistici, guide turistiche on-line, opinion leader, couchsurfing ecc… stanno cambiando il mondo di viaggiare delle persone?
Io lo faccio con il mio blog. Tutti i miei gruppi si sono formati grazie all’incontro sui social. L’importante è esserci, perché il pubblico arriva da solo, se c’è interesse. È ovviamente molto importante preservare l’autenticità delle informazioni che vengono date dagli influencer. Più che parlare di cambio, io la vedo come una evoluzione. Anche il turista più imbranato e pigro del mondo se guidato, preferirà un viaggio autentico a qualcosa di preconfezionato… o almeno questa è la mia speranza. Grazie dell’intervista e se volete partire con noi sul blog trovate tutte le iniziative 2016 ––––––> www.formenteranonesiste.com
Buone vacanze, magari un viaggietto nella calda Formentera non sarebbe male per queste vacanze invernali 😉
Rubrica “In viaggio verso IT.A.CÀ”
Responsabile comunicazione IT.A.CÀ
Sonia Bregoli
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