Oggi nel nostro Blog IT.A.CÀ siamo in compagnia della scrittrice Gabriella Ghermandi nata ad Addis Abeba in Etiopia nel 1965 e trasferitasi in Italia nel 1979, attualmente vive a Bologna. È tra i fondatori della rivista di letteratura della migrazione El Ghibli ed è stata direttrice artistica del festival Evocamondi, rassegna di narrazione e musiche dal mondo a Bologna. Impegnata in un’intensa attività teatrale sul tema della multiidentità e della scrittura, ispirandosi all’arte della metafora tipica della tradizione culturale etiope. Scrive e interpreta spettacoli di narrazione che rappresenta sia in Italia sia all’estero e conduce laboratori di scrittura creativa nelle scuole sulla ricerca dell’identità. Oggi la intervistiamo per raccontarci l’ultimo lavoro a cui sta dedicando tanta energia: Atse Tewodros Project!
Da dove nasce questo progetto?
Il progetto nasce dal bisogno di artisti etiopici ed italiani di costruire un dialogo sul passato, sull’occupazione italiana, su ciò che è nato da quella occupazione, sulla mancanza di consapevolezza qui in Italia, di ciò che è stato quel periodo. Atse Tewodros Project è un gruppo composto da tre musicisti italiani (Michele Giuliani pianoforte, Tommy Ruggero alla batteria e percussioni, Camilla Missio al basso), 4 musicisti etiopici di tradizione (Endres Hassan violino monocorda, Fasika Hailu lira etiopica, Yohanns Afework flauto di canna di fiume, Mesale Legesse batteria tradizionale etiopica) più l’ideatrice Gabriella Ghermandi voce e anima del gruppo. Pur essendo un progetto nuovo, i musicisti sono professionisti che da anni si esibiscono nei festival più prestigiosi.
“Canzoni di guerra per ritrovare la pace”: che cosa intendi con questo titolo?
Pensiamo che la pace nasca dalla consapevolezza e non dall’oblio. Nei nostri canti ce ne sono alcuni i cui testi sono presi dai canti di guerra che i gurrieri etiopici intonavano contro l’esercito italiano di occupazione. Con Atse Tewdoros Project, stare tutti assieme, italiani ed etiopici, dalla stessa parte, a suonare e cantare quei canti è una presa di posizione, di spazio, che sottolinea un diritto assoluto, quello di ogni popolo e di ogni uomo alla propria libertà.
Il 3 ottobre e’ un giorno per te molto speciale, ci spieghi perché?
Perché il 3 ottobre 1935 è iniziata l’occupazione d’Etiopia da parte dell’Italia ma, anche per il sinistro incastro del destino, il giorno della tragedia di lampedusa 2103. In quella tragedia la maggior parte dei migranti morti provenivano da Corno d’Africa, quello stesso Corno d’Africa in parte già occupato prima del 3 ottobre 1935 e in parte invaso il 3 ottobre 1935.
Qual’e’ il ruolo dell’arte, musica, letteratura, nel mantenere viva la memoria?
L’arte, la musica e la letteratura, assieme alla spiritualità, sono il luoghi astratti in cui si possono mantenere vivi gli ideali più alti dell’umanità. Potresti consigliare un itinerario, dei luoghi, dei libri per chi vuole andare in viaggio in Etiopia? Di sicuro per primo la guida di Andrea Semplici, putroppo presente solo nelle biblioteche. L’Etiopia ha diversi possibili itinerari, quelli naturalistici e quelli storici. Il viaggio verso la parte storica del nord etiopia (Axum, Lalibela, Bahar Dar, Gondar) con una puntata alle montagne del Semien, è un viaggio completo e molto affascinante, oppure un trekking organizzato dalle comunità della zona di Lalibela (Tesfa trekking).
Ricordiamo a tutti che per poter vedere lo spettacolo Atse Tewdoros Project sarà a Bologna il 10 ottobre 2015 presso Unipool Auditorium (via Stalingrado 37 ) > invitiamo tutti la visione di questo appassionante e avvolgente spettacolo: buona visione 🙂
Blog IT.A.CÀ
Responsabile comunicazione IT.A.CÀ
Sonia Bregoli
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