Piccola Cassia: itinerari per un viaggio in un territorio vicino

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Oggi all’interno della nostra rubrica “In viaggio verso IT.A.CÀ” siamo in compagnia di Daniele Vincenzi del progetto Piccola Cassia, la via di mezzo tra Bologna e Modena che è sostenuta dall’ Associazione Amici dei Portici e dal GAL Appennino Bolognese.

Potresti spiegarci in breve che cosa è il progetto “La Piccola Cassia”?

Il progetto “Piccola Cassia”, avviato nell’autunno 2013 ed ora in pieno cammino, vuole proporre un tipo di turismo sostenibile che riesca ad integrare le bellezza di un territorio, le emergenze storico artistiche e il saper fare della sua gente. Il progetto si fonda sulla rigenerazione di un itinerario escursionistico lungo la storica via Cassiola, o Piccola Cassia, nell’area di pianura e di collina compresa tra Bologna e Modena, lungo un tracciato radicato che conduceva fino alla Toscana.

Quali sono i suoi obiettivi e le sue finalità?

La riproposizione del percorso in chiave escursionistica contemporanea vuole riportare in luce gli aspetti consolidati del tracciato storico e le rilevanze ambientali, architettoniche ed artistiche, intrecciandole alle attività e alle imprese che hanno sviluppato un concreto rapporto con questo territorio.

Quali sono le attività previste per il 2014?

In occasione del Festival IT.A.CÀ sono proposti itinerari a piedi e in bici, alla scoperta del territorio e dei produttori locali: cammini, racconti, degustazioni, con un occhio sensibile alla inaspettata bellezza e vastità di un ambiente così vicino e accogliente. Con il supporto della storica ferrovia Bologna Vignola, un punto di riferimento tra pianura e colline.

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Perché é importante parlare e mettere in atto strategie che valorizzino il patrimonio locale in modo sostenibile e responsabile?

Come in ogni attività progettuale e costruttiva, la somma di tante azioni, anche se piccole, purchè puntuali e soprattutto tra loro coordinate, possono permettere di raggiungere risultati compiuti ed efficaci, di grande consistenza. Tali strategie capillari possono consentire anche di agire in corretta sintonia con i differenti ambienti, sociali, naturali ed economici, per potere corrispondere alle tante peculiarità che si manifestano con chiarezza nel percorrere anche solo pochi chilometri di strada, calibrando le azioni necessarie. E l’equilibrio ambientale e la sostenibilità sono assunti per noi ormai inderogabili.

Il turismo se valorizzato in questa formula GREEN potrebbe apportare sviluppo economico locale? Come concretamente?

Siamo convinti che il “turismo sostenibile” possa dare notevoli vantaggi alle tante realtà territoriali italiane, decongestionando rotte e luoghi oggi soffocati e snaturati da flussi turistici eccessivi. Al contrario i tanti territori “di prossimità” possono offrire e ricevere reciproche energie, che possono mantenere un equilibrio rispettoso con la natura stessa dei luoghi. E’ un turismo che può portare risorse, senza obbligare a scelte di radicale trasformazione, ma solo di parziale adattamento a nuove funzioni e diverse dinamiche dell’abitare e lavorare nei luoghi. Con soddisfazione si vedono molti giovani disposti a viaggiare “lentamente” e con leggerezza, a piedi o in bicicletta, verso questi territori “fuori dalla mischia”; ed altri giovani impegnati in nuove attività produttive, legate alle tradizioni locali e in stretto rapporto con la terra.

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Che cosa bisognerebbe fare a livello nazionale?

E’ chiaro come non sia facile promuovere e coordinare correttamente tutte quelle azioni che sono necessarie e fondamentali per raggiungere gli obiettivi di un turismo legato ai tanti territori del nostro paese, così diversi eppure così affini e naturalmente ospitali sotto tanti aspetti. É questo il compito che il governo statale, attraverso le amministrazioni locali, deve assolvere e ritenere di fondamentale importanza per uno sviluppo equilibrato dell’intero paese, perseguendo le mille ed anche semplici azioni utili in tal senso. Le risorse, le opportunità, le progettualità spesso sono già latenti, vanno accolte e legittimate, ed incoraggiate.

Perché avete scelto di aderire al festival IT.A.CÀ?

Perchè riteniamo che lo spirito divulgativo di Piccola Cassia, aperto e diffuso verso molteplici direzioni, sia molto affine a quello propagato dal Festival IT.A.CÀ che ci può accompagnare e rafforzare nel promuovere azioni concrete ed efficaci rivolte ad un sistema viario, storico ed ambientale che rappresenta l’ideale sostegno ad una forma di di turismo sostenibile

Scarica il programma della Piccola Cassia —> piccolacassia folderweb

Buon viaggio come sempre…

Rubrica “In viaggio verso IT.A.CA”
Francesca Panizzolo
Sonia Bregoli

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