Uno sviluppo sostenibile e socialmente responsabile è possibile! Le Cooperative di Comunità nascono per rispondere ad esigenze diverse e con storie differenti, ma sono accomunate dal fatto di riunire i cittadini in cooperativa e rinvigorire i piccoli borghi in cui esse sorgono, portando ad una crescita del territorio in termini sociali ed economici. Il progetto delle “Cooperative di Comunità”, proprio di LegaCoop, si è diffuso sul nostro territorio nazionale raggiungendo degli ottimi risultati, con ricadute positive sulle stesse popolazioni. Molte di queste particolari forme di associazionismo collettivo puntano ad una rivalorizzazione socio-economica del territorio per non incorrere a devastanti processi di spopolamento del borgo e depauperamento delle stesse risorse.
La cooperativa sociale “L’Innesto Onlus” a Gaverina Terme (BG) si pone l’obiettivo di salvaguardare il territorio e ripristinare il bene ambientale della valle Cavallina che stava andando incontro ad un lento processo di declino, ormai riqualificata grazie alla progettazione di opere di ingegneria naturalistica e civile, ristrutturazione di edifici e gestione della didattica naturalistica ed ambientale.
Molto interessanti sono le pratiche di produzione creativa di turismo socialmente responsabile avviate dai ragazzi della cooperativa de “I Briganti di Cerreto”, in provincia di Reggio Emilia, che hanno scelto di non abbandonare il luogo in cui sono nati e cresciuti per cercare lavoro, ma di sfruttare tutte le potenzialità della montagna, loro patrimonio abitativo, per farla continuare a progredire nel rispetto della natura, puntando su escursioni e percorsi avventurosi tra la natura per rendere possibile una riqualificazione di attività locali a vantaggio della comunità; la promozione del turismo, la cura del verde, la commercializzazione di prodotti tipici locali, nonché la gestione di camere ed alloggi ad uso turistico costituiscono la linfa vitale della stessa cooperativa che ha meritato il riconoscimento dell’Unione europea, collocandosi tra i 20 casi di eccellenza di innovazione e buona pratica per il turismo di comunità.
Non solo la riqualificazione, ma anche la rivalorizzazione del territorio è strettamente legata alla mission della maggior parte delle comunità cooperative presenti sul nostro suolo nazionale; il processo di marketing territoriale e turistico è stata una carta vincente non solo per i “Briganti di Cerreto”, ma, rotolando verso sud, anche per la Cooperativa di Comunità di Melpignano (LE), paese divenuto noto per la celebrazione estiva della Festa della Taranta, meta di turisti che accorrono numerosi da ogni parte d’Italia (e non solo!).
Il piccolo borgo della Grecìa salentina, che è entrato a far parte dell’Associazione Borghi Autentici d’Italia, ha acquistato la sua rivalsa, dunque, anche grazie all’istituzione di una Cooperativa di Comunità in cui la co-operazione e il diretto coinvolgimento dei cittadini possono essere dei baluardi valoriali caratteristici per generare un benessere socialmente condiviso.
L’intenzione di voler studiare a fondo il fenomeno della comunità cooperativa melpignanese nasce in seguito ad uno scambio di opinioni con il prof. Pierluigi Musarò e con la dott.ssa Elisa Badiali sullo studio di modelli alternativi da percorrere nell’attuale crisi del capitalismo, in cui le cooperative sembrano fronteggiare in modo resiliente l’indebolimento del nostro modello di sviluppo. L’implementazione del progetto “Fotovoltaico sui tetti”, che prevede l’installazione dei pannelli non sul territorio, ma sui tetti delle abitazioni dei soci aderenti, testimonia la buona riuscita di politiche di welfare innovative: in particolare, i soci usufruiscono di energia gratuita e gli utili della cooperativa derivanti dagli impianti verranno reinvestiti per la rivalorizzazione del borgo; oggi, infatti, è stata creata la “Casa dell’acqua”, collocata al centro del paese, che risponde a politiche di sensibilizzazione ambientale e alla riduzione dell’uso di bottiglie di plastica.
Un altro virtuoso passo del sindaco del paese, Ivan Stomeo, sarà quello di creare un punto vendita (gestito direttamente dalla cooperativa) per valorizzare le produzioni di qualità agroalimentare e dell’artigianato tipici del luogo, così come la creazione di spazi adibiti per l’informazione e l’accoglienza turistica. Con un’azione glocale (come sostenuto da Zygmunt Bauman, effettuare interventi locali pensando a livello globale) e l’adozione di misure atte ad un progresso sostenibile in termini sociali, ambientali ed economici, l’esperimento melpignanese da’ vita ad un incessante circuito virtuoso, in cui il dinamismo della comunità può favorire pratiche di turismo socialmente responsabile.
Blog IT.A.CÀ
Federica Troisio
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Fornisci il tuo contributo!