Oggi per il nostro Blog siamo in compagnia di Edoardo Brodasca: direttore artistico del Posidonia Green Festival che dal 2008 viene organizzato in due splendide località: Carloforte in Sardegna e qualche settimana prima in Spagna.

Foto di Edoardo Brodasca via pagina Facebook del festival
Quest’anno le date del festival sono dal 12 al 14 luglio 2013 ed ha come obiettivo di difendere la Posidonia oceanica, come elemento fondamentale per l’equilibrio del Mar Mediterraneo e degli ecosistemi costieri contribuendos enormemente alla spettacolare bellezza del Mar Mediterraneo. Il festival è un momento di riflessione sull’importanza della salvaguardia dei nostri mari attraverso una pesca sostenibile e di valorizzare il territorio attraverso un turismo consapevole. L’unione di Cultura, Istruzione, e attenzione alla Conservazione dell’Ambiente sono un reale mezzo per il cambiamento verso un pianeta sostenibile dove la Posidonia ben rappresenta lo spirito e le finalità di questo interessante Festival di cui IT.A.CÀ festival del turismo responsabile da quest’anno è gemellato.
Da dove nasce l’esigenza di creare un festival di questo tipo?
Nasce dalla necessità di dare il proprio contributo per un cambio sostenibile, non possiamo stare a guardare in forma passiva, dobbiamo agire, ognuno con le proprie capacità e i propri mezzi. Ogni azione provoca un cambiamento che influenza volente o nolente il nostro futuro e siamo solo noi che possiamo decidere di dirigere le nostre azioni verso un futuro sostenibile.
Sono per voi i festival motori di cultura per la società? Si può sensibilizzare attraverso un festival l’opinione pubblica su certe tematiche?
La nostra forma di comunicare è l’arte e cerchiamo di farlo attraverso la produzione di un festival che per noi è un format capace di racchiudere tanti punti di vista e di dare la massima espressione agli obiettivi che condividiamo. Il Posidonia non vuole essere unico creatore di contenuti ma cerca di amalgamarsi con il tessuto sociale e le problematiche locali (spesso comuni ad altre realtà) e cerca di essere uno scheletro, una struttura che si muove grazie all’energia ed ai contenuti di tante altre realtà.
Può essere un festival un mezzo per alimentare l’economia locale/nazionale, creando posti di lavoro?
La condizione non è rosea e la produzione di un festival ultimamente è piu una missione che un lavoro…nonostante tutto crea un indotto economico territoriale non indifferente ed indirettamente, al medio lungo termine, puo essere capace di aprire nuove strategie di mercato e nuove visioni di economia. Nel nostro caso, grazie all’attenzione verso il turismo responsabile e verso uno sviluppo sostenibile credo che gia siamo stati capaci di attrarre nuove visioni di business e in un certo modo ci sentiamo responsabili di aver generato una scintilla verso un cambiamento reale e positivo.
In un momento di crisi economica come quello attuale, come riuscite a raccogliere i fondi per la realizzazione del festival?
Fortunatamente, e dirò una banalità, la crisi puo essere vista come una risorsa; ovvio non è piu applicabile il modello classico di finanziamento pubblico e sponsorizzazione privata ma con un po di diversificazione e creatività diciamo che ce la caviamo. In ogni caso la tematica che trattiamo e forse anche il modo con cui la trattiamo riesce a convergere una piccola economia che ci permette di realizzare il festival.
Quanto conta la comunicazione online attraverso i social network per promuovere i vostri eventi?
La comunicazione online è l’anima del Posidonia, è la forma che low budget per esprimere la nostra missione. I social network sono fondamentali per rendere partecipe la nostra comunità e trovare nuovi interessati, nonostante tutto anche i media classici sono di estrema importanza per arrivare co efficacia a target distinti.
Perché avete scelto di gemellarvi con IT.A.CÀ?
Beh, Itaca è stato un mentore per quanto riguarda la mia formazione legata al turismo responsabile, è un faro nel panorama italiano e siamo onorati di essere gemallati. Inoltre l’amicizia che mi lega agli ideatori dell’evento ha reso il tutto fluido e simpatico e, se poi aggiungiamo che condividiamo gli obbiettivi di base, facciamo una comunicazione che segue una linea simile, lottiamo per cambiare il nostro intorno e lo facciamo verso la stessa meta… credo che forse abbiamo aspettato troppo tempo!
Sonia Bregoli
Responsabile Comunicazione Nazionale IT.A.CÀ

Sonia Bregoli
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