Oggi per il nostro Blog abbiamo intervistato Edoardo Brodasca: direttore artistico del Posidonia Festival che dal 2008 viene organizzato in due splendide località: Carloforte in Sardegna e qualche settimana prima in Spagna (Formentera 2009/2011, Sitge 2013 – Spagna)
Quest’anno le date del festival sono dal 12 al 14 luglio 2013 ed ha come obiettivo di difendere la Posidonia oceanica, come elemento fondamentale per l’equilibrio del Mar Mediterraneo e degli ecosistemi costieri contribuendos enormemente alla spettacolare bellezza del Mar Mediterraneo. Il festival è un momento di riflessione sull’importanza della salvaguardia dei nostri mari attraverso una pesca sostenibile e di valorizzare il territorio attraverso un turismo consapevole. L’unione di Cultura, Istruzione, e attenzione alla Conservazione dell’Ambiente sono un reale mezzo per il cambiamento verso un pianeta sostenibile dove la Posidonia ben rappresenta lo spirito e le finalità di questo interessante Festival di cui IT.A.CÀ migranti e viaggiatori: festival del turismo responsabile da quest’anno è gemellato.
Da dove nasce l’esigenza di creare un festival di questo tipo?
Nasce dalla necessità di dare il proprio contributo per un cambio sostenibile, non possiamo stare a guardare in forma passiva, dobbiamo agire, ognuno con le proprie capacità e i propri mezzi. Ogni azione provoca un cambiamento che influenza volente o nolente il nostro futuro e siamo solo noi che possiamo decidere di dirigere le nostre azioni verso un futuro sostenibile.
Sono per voi i festival motori di cultura per la società? Si può sensibilizzare attraverso un festival l’opinione pubblica su certe tematiche?
La nostra forma di comunicare è l’arte e cerchiamo di farlo attraverso la produzione di un festival che per noi è un format capace di racchiudere tanti punti di vista e di dare la massima espressione agli obiettivi che condividiamo. Il Posidonia non vuole essere unico creatore di contenuti ma cerca di amalgamarsi con il tessuto sociale e le problematiche locali (spesso comuni ad altre realtà) e cerca di essere uno scheletro, una struttura che si muove grazie all’energia ed ai contenuti di tante altre realtà.
Può essere un festival un mezzo per alimentare l’economia locale/nazionale, creando posti di lavoro?
La condizione non è rosea e la produzione di un festival ultimamente è piu una missione che un lavoro…nonostante tutto crea un indotto economico territoriale non indifferente ed indirettamente, al medio lungo termine, puo essere capace di aprire nuove strategie di mercato e nuove visioni di economia. Nel nostro caso, grazie all’attenzione verso il turismo responsabile e verso uno sviluppo sostenibile credo che gia siamo stati capaci di attrarre nuove visioni di business e in un certo modo ci sentiamo responsabili di aver generato una scintilla verso un cambiamento reale e positivo.
In un momento di crisi economica come quello attuale, come riuscite a raccogliere i fondi per la realizzazione del festival?
Fortunatamente, e dirò una banalità, la crisi puo essere vista come una risorsa; ovvio non è piu applicabile il modello classico di finanziamento pubblico e sponsorizzazione privata ma con un po di diversificazione e creatività diciamo che ce la caviamo. In ogni caso la tematica che trattiamo e forse anche il modo con cui la trattiamo riesce a convergere una piccola economia che ci permette di realizzare il festival.
Quanto conta la comunicazione online attraverso i social network per promuovere i vostri eventi?
La comunicazione online è l’anima del Posidonia, è la forma che low budget per esprimere la nostra missione. I social network sono fondamentali per rendere partecipe la nostra comunità e trovare nuovi interessati, nonostante tutto anche i media classici sono di estrema importanza per arrivare co efficacia a target distinti.
Perché avete scelto di gemellarvi con IT.A.CÀ?
Beh, Itaca è stato un mentore per quanto riguarda la mia formazione legata al turismo responsabile, è un faro nel panorama italiano e siamo onorati di essere gemallati. Inoltre l’amicizia che mi lega agli ideatori dell’evento ha reso il tutto fluido e simpatico e, se poi aggiungiamo che condividiamo gli obbiettivi di base, facciamo una comunicazione che segue una linea simile, lottiamo per cambiare il nostro intorno e lo facciamo verso la stessa meta… credo che forse abbiamo aspettato troppo tempo!
Sonia Bregoli
Direttore organizzativo IT.A.CÀ
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Fornisci il tuo contributo!