Cari amici di IT.A.CA’ oggi per l’intervista degli studenti del Corso di Alta Formazione in Marketing e Comunicazione dei Consumi Sostenibili, promosso da Ces.Co.Com, Università di Bologna, continuiamo a parlare della nostra amica a due ruote con Andrea Mozzarelli, presidente dell’associazione Bicinsieme di Parma.
I Bicinsieme si definiscono pedoni a due ruote. L’associazione è nata per promuovere l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano e di svago, per difendere l’ambiente e la qualità della vita e per riscoprire il centro storico delle città. Bicinsieme aderisce alla FIAB Federazione Italiana Amici della Bicicletta.
1. La bici può essere considerato il mezzo per antonomasia del turismo responsabile?
Ci sono vari modi di fare turismo responsabile, a piedi, in bici e anche in auto. Quello che è importante è il rispetto dei luoghi, persone e paesaggio che si incontrano e si attraversano. La bici sicuramente essendo un mezzo lento che stimola simpatia favorisce l’incontro tra persone e il superamento della diffidenza verso l’altro, lo sconosciuto. Quando si arriva in un luogo in bici, con le sacche, un po’ sudati subito si trova disponibilità all’aiuto e si suscita curiosità. Da dove vieni? Dove vai? Volete da bere? Quindi, la bici permette di entrare più rapidamente e facilmente in relazione. Questo è vero all’estero ma anche in Italia dove i cicloturisti sono abbastanza rari. Provare per credere!!!
2. Come è cambiata negli anni l’immagine della nostra amica bicicletta?
La bici era ed è ancora segno di libertà. Una volta era l’unico mezzo di spostamento tra i paesi, era per i ragazzi lo strumento per allargare gli orizzonti. Ora è lo strumento per riscoprire il territorio che ci circonda esplorandolo in modo lento. La lentezza e a volte la fatica favoriscano la scoperta, la percezione dell’anima del territorio che si attraversa.
La bici può essere vista ora come il migliore esempio di “decrescita felice”, cioè divertirsi, fare una salutare attività fisica, viaggiare, incontrare persone in modo economico, ecologicamente compatibile, a zero impatto. Che cosa volete di più?!
3. Si può parlare di turismo responsabile riferito ai vostri tour?
I tour in bici sono responsabili in quanto non sono inquinanti, poco costosi e rispettosi dei luoghi che si attraversano. Spesso si parte da casa in bici e in bici si ritorna a casa.. Oppure si parte in treno per poi proseguire in bici. L’accoppiata treno + bici è fantastica per libertà d’azione. Peccato che Trenitalia non l’abbia ancora capito e che i cicloturisti debbano armarsi sempre di grande pazienza. Diversa situazione all’estero. Quando si va in auto, poi questa resta ferma una volta arrivati. I viaggi in bici di più giorni sono un’esperienza unica. Ti porti dietro la tua casa sulla bici e poiché le cose pesano la selezione è feroce e si salvano solo quelle essenziali. E’ un ottimo modo per capire quello che serve e quello che non serve. Si viaggia leggeri e si ritorna “pesanti” di incontri, emozioni, paesaggi. Provate a venire con Bicinsieme FIAB Parma o partecipate ai ciclo-viaggi organizzati dalla FIAB o dalle sue varie associazioni locali.
4. Quale viaggio in bicicletta consigliereste ai nostri lettori?
Se uno è digiuno di viaggi in bici, la zona di Ferrara, le valli di Comacchio, Venezia, Chioggia, il Po e l’Adige offrono paesaggi dolcissimi e facili da scoprire con assenza assoluta di salite, buoni collegamenti ferroviari o vaporetti. Il viaggio è da farsi in primavera o primo autunno. Un viaggio più impegnativo può essere quello che collega le varie piste ciclabili del Trentino da Bassano del Grappa alla Val di Sole . Qui bisogna essere pronti a fare qualche salita e un po’ di fatica. Oppure si può partire dal Brennero e con la CicloPista del Sole si arriva a Verona e poi con la Variante Tirrenica si passa da Mantova, Sabbioneta, Colorno e Parma e si scende al mare (dopo essersi fatto il P.so della Cisa – ma si può prendere il treno a Fornovo e scendere a Pontremoli) per arrivare a Livorno e poi più giù lungo la bellissima Costa degli Etruschi fino a Castiglione della Pescaia. Non bisogna dimenticare che si possono fare viaggi e scoperte anche dietro casa, cioè nei luoghi dove abitiamo e che abitualmente percorriamo in auto. Abbiamo curato 11 cartine dei percorsi cicloturistici del parmense, dal Po alla prima collina, disponibili su richiesta (3 euro a cartina). Anche per altre provincie della Regione Emilia Romagna sono disponibili le cartine. Inoltre, nell’ambito del Circuito delle città d’arte della Pianura padana sono stati tracciati percorsi visibili sul sito del Circuito. Altri percorsi sono visibili sul sito di BicItalia.
5. In Italia esiste una coscienza politica/sociale sul ruolo della bicicletta come nei paesi del nord Europa? (piste ciclabili, cultura della bicicletta, concetto di movimento dolce ecc….)
La risposta è purtroppo negativa. Esistono singole sensibilità a livello di alcuni amministratori e amministrazioni. Per esempio, le provincie di Trento e Ferrara hanna creduto nella bici e nel ciclo-turismo investendo, creando infrastrutture che hanno attratto milioni di ciclisti con ritorni economici significativi. Ci sono amministrazioni, come la Provincia di Parma, che ha un territorio che si presta all’uso della bici e che ha investito poco e male. Ci sono regioni come l’Emilia Romagna che non è ancora riuscita a realizzare una completa CicloPo, da Piacenza a Gorino alla foce del Po. Ci sono amministratori comunali che credono nella mobilità urbana basata sulla bici (ma non solo) e investono, altre che fanno tratti di poste ciclabili, senza un piano, una rete. Questo è quello che manca. Una visione di rete ciclabile urbana, extraurbana, nazionale. La FIAB ci lavora da oltre venti anni. Esiste un progetto BicItalia, esiste un sito. Passi si fanno ma con estrema fatica mentre dovrebbe essere ovvio, come all’estero, che le infrastrutture ciclabili sono tanto importanti come le strade per le auto perchè permettono di ridurre l’inquinamento veicolare nelle città. Mentre in Olanda progettano e costruiscono le autostrade per le bici collegando cittadine vicine, noi lottiamo per tenere pulite le poche piste ciclabili che abbiamo e che a volte finiscono improvvisamente in una rotatoria di grande traffico! Il futuro speriamo che sia migliore del presente.
Blog IT.A.CÀ
Gli studenti del CAF
Molto bello il blog… pero’ aspetto nuovi post, e’ da troppo tempo che non ci sono aggiornamenti. Vabbe’, intanto mi iscrivo ai feed RSS, continuo a seguirvi!