Per iniziare questa settimana all’insegna di IT.A.CÀ, siamo in compagnia di Arturo Nobile, presidente de La Palomba Onlus, un’organizzazione no profit, che ha lo scopo di favorire la promozione e realizzazione di tutte quelle attività presenti nel campo del turismo, della cultura, dell’arte e dell’ambiente nei confronti di persone svantaggiate in ragione di condizioni fisiche, psichiche, economiche, sociali e familiari. É socia di AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile) e cerca di educare ad un turismo consapevole e di tipo sociale, un turismo che fa crescere chi lo pratica, perché aiuta ad incontrare, scoprire, conoscere, rispettare la cultura, l’arte, la storia, la natura, le tradizioni e i modi di vita di gente, realtà e ambienti diversi. A tale scopo vengono organizzati viaggi e gite di gruppo sia in Italia che all’estero, rivolti a tutte le fasce di età. I prossimi eventi sono visibili sul sito “La Palomba”. Qui troverete i programmi di viaggio, orari e relativi prezzi a persona.
Secondo te c’è differenza tra turista e viaggiatore? In che consiste?
Eccome! Noi siamo nati come viaggiatori e diffondiamo la cultura del viaggiare.
Un viaggiatore si sente ospite della comunità e del luogo che sta vivendo e allo stesso tempo è consapevole di dover fare (prima-durante-dopo il viaggio) un’esperienza che potrà solo arricchirlo. Un turista invece, secondo noi, è la persona che viaggia con macchina fotografica, cappellino e occhiali da sole ed è pronto a tornare a casa per raccontare quello che ha visto e aggiungere un’altra bandierina al suo mappamondo. Colui che, al contrario del viaggiatore, non si sente un ospite e vive passivamente l’esperienza-viaggio.
Cosa significa, per te, viaggiare responsabile?
Viaggiare responsabile è una filosofia di vita. Significa saper viaggiare, saper come si deve viaggiare.
Rispetto per le comunità locali, per il territorio, significa avere una buona conoscenza dei luoghi che si devono visitare, in modo da dover mettere in atto poi una serie di azioni che siano compatibili con l’ambiente, riducendo al minimo i potenziali danni derivanti dal turismo.
Come può il turismo responsabile contribuire allo sviluppo economico e sociale di un territorio?
Il turismo e qualsiasi azione connessa, comporta innanzitutto un movimento di persone e di capitale. Se ogni viaggiatore fosse più consapevole e quindi più responsabile nelle scelte messe in atto, da quando si accinge a fare un viaggio fino al proprio rientro a casa, capirebbe quanto può contribuire allo sviluppo economico e sociale di un territorio. Basterebbe pensare che il viaggio non è altro che uno scambio di “ricchezza” relazionale e sociale, oltre che economica, per entrambi i soggetti coinvolti (viaggiatore e comunità ospitante-territorio). Ovviamente questo vale anche dal lato dell’offerta, cioè per coloro che gestiscono i flussi turistici.
Come dovrebbe essere utilizzata la creatività per promuovere il turismo responsabile in piccole comunità, città o grandi metropoli?
Puntando sugli elementi caratterizzanti la pratica del turismo responsabile, mettendo in luce il fascino, l’arricchimento, l’unicità e tutti gli aspetti positivi che derivano dal fare un’esperienza del genere, sia per il viaggiatore e sia per il territorio ospitante.
Daresti un consiglio ai viaggiatori che ci stanno leggendo su come prepararsi al meglio per affrontare il viaggio?
Un viaggio si affronta come qualsiasi evento della vita, con il cuore e con la testa.
Per noi le parole d’ordine sono: informarsi e formarsi ad un viaggio, soprattutto se si è alle prime armi oppure si è curiosi di sperimentare, consigliamo di affidarsi ad organizzazioni e/o persone che già viaggiano in modo responsabile.
La canzone che mi accompagna durante il viaggio è “The Way Soundtrack” di Nadal de Luintra.
Rubrica “In viaggio verso IT.A.CÀ”
Angela Pizzi
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