IT.A.CÀ questa settimana si sposta in Abruzzo per incontrare la Cooperativa Il Bosso: un’azienda dinamica che opera nel settore dell’ambiente e del turismo dal 1999.
La struttura fornisce servizi tecnici e didattici atti a promuovere e sviluppare le conoscenze relative al patrimonio ambientale e alla gestione delle risorse naturali, offrendo le proprie competenze anche ad Enti Pubblici e organismi privati. Oltre a valutazioni ambientali, alla geo progettazione, piani per lo sviluppo sostenibile e il turismo responsabile, si occupano anche di formazione, rivolgendo le attività all’educazione ambientale, non solo all’interno delle scuole, ma anche corsi per adulti, studenti e professionisti di diversi settori.
Da molti anni collabora con diversi Enti, Università ed Associazioni per l’organizzazione di workshop, convegni e seminari lavorando anche nel settore dell’Educazione e della Comunicazione Ambientale e Scientifica, attraverso la realizzazione di progetti che hanno come obiettivo quello di infondere una coscienza ecologica, sensibilizzare allo sviluppo sostenibile ed al consumo critico e responsabile.
1. Secondo te c’è differenza tra turista e viaggiatore? In che consiste?
C’è sicuramente una grossa differenza ma anche degli elementi in comune se facciamo un’ analisi tecnica, come per esempio l’ utilizzo di mezzi di trasporto simili (aereo, treni, navi, ecc…), l’ utilizzo di una valigia o di uno zaino più o meno simili, dormire in strutture comuni anche per qualche giorno… Il Turista ed il Viaggiatore si possono incontrare però solo sotto alcuni punti di vista. Il Turista programma un viaggio cercando su internet o su altre tipologie di guide quelli che sono gli aspetti più comuni, famosi, cercando spesso di andare a vedere ciò di cui ha sentito parlare da molti e quindi per spirito di implicita emulazione si lancia alla visita di un itinerario o di un territorio certamente conosciuto dalla maggior parte delle persone. Il Turista vive la parte superficiale del tessuto sociale, culturale ed ambientale di un territorio. Il Viaggiatore parte senza essere condizionato da un budget, desidera conoscere, scoprire quasi sempre ciò che è davvero autentico, si lascia trasportare dagli angoli meno noti di un paese o di una città, si gode l’acqua fredda e pura di un fiume come il silenzio di un borgo quasi abbandonato, si spinge per le vie da dove sente arrivare il profumo non comune di una minestra o lo stravagante quanto indecifrabile parlato in dialetto di qualche residente.
Il viaggiatore è curioso e smanioso di emozioni….
2. Cosa significa, per te, viaggiare responsabile?
Può significare molto se iniziamo nel proclamare l’ assoluta tutela di un territorio come di una comunità, può significare migliore integrazione tra domanda ed offerta, maggior rispetto di ciò che si andrà a visitare ed assaporare… Forse il mio pensiero più autentico di turismo responsabile è quello dove chi decide di assemblare e comunicare un territorio sarà lo stesso che poi il turista troverà in quel territorio, con le stesse idee e gli stessi prodotti, entrambi saranno naturali nel vivere i ritmi e le tante situazioni della vita quotidiana di quel luogo, che non dovrà trasformarsi soltanto perché c’è la presenza di un nuovo “residente” seppur temporaneo.
3. Qual è secondo te il ruolo che la creatività (comunicazione, festival, eventi) può apportare per promuovere il turismo responsabile?
E’ importante che la cultura e l’arte rappresentino elementi cardine della comunicazione di un territorio, la cosa importante è che festival ed eventi non siano fini a sè stessi dal punto di vista sostanziale e temporale, il Quid in più è rappresentato proprio dall’integrazione nella proposta di un festival che può permettere di attirare l’attenzione e stimolare la conoscenza residenziale di un luogo.
4. Qual è il contributo che il turismo può apportare allo sviluppo di un territorio?
Essendo un operatore turistico attivo e convinto credo che oggi il turismo sia fondamentale; è necessario che i protagonisti tutti abbiano le capacità di ideare, progettare, organizzare, comunicare e gestire un’ offerta turistica corrisposta da una domanda. Bisogna evitare paralizzanti integralismi su di un territorio che invece può essere fruttuosamente regolato, conservato e valorizzato ed allo stesso tempo bisogna evitare modelli e sistemi produttivi standardizzati ed industriali di turismo che non sono certamente lungimiranti e che generano pressioni e condizioni di stress sulla popolazione, su tutto il patrimonio animale e vegetale e sulle dinamiche economiche e culturali.
5. Cosa faresti se fossi l’assessore al turismo della tua città?
Dovrei prima pensarci e poi valutare se sia l’assessore, in questo momento storico per il nostro Paese, la migliore figura strategica per un turismo di qualità sul mio territorio. Oggi sono tanti i giovani e meno giovani che ogni giorno come me ed i miei colleghi studiano, ricercano, elaborano idee qualificate per una fruizione entusiasmante e responsabile del nostro territorio, cercando di catturare l’attenzione di chi ha la sensibilità ed il desiderio di condividere con noi le esperienze e le emozioni che una Terra come la nostra può regalare. (Valle del Tirino – Parco Nazionale del Gran sasso – Abruzzo)
La canzone che ho scelto è Viaggi e Miraggi di Francesco De Gregori
“La foto è stata scattata in un mio viaggio nel novembre 2010, ho scelto quello che più comunemente rappresenta il sentimento e il desiderio di libertà che ogni turista, ogni viaggiatore ed ogni uomo dovrebbe augurarsi per sè e per tutti gli altri”
Rubrica “In viaggio verso IT.A.CÀ”
Angela Pizzi
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