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Guida migrante, itinerari di turismo responsabile

Per ripartire quest’anno con il blog di IT.A.CÀ abbiamo scelto una guida di viaggio particolare, legata ai temi delle migrazioni, attenta alle contaminazioni culturali e alla valorizzazione di territori legati alla memoria.

Guida Migrante, itinerari di turismo responsabile, è nata da un percorso formativo avviato dal Centro Interculturale della Città di Torino in collaborazione con le associazioni Nausicaa e Jawhara, la cooperativa Viaggi Solidali, A.I.T.R. (Associazione Italiana Turismo Responsabile) e la casa editrice Compagnia delle Lettere. Una guida turistica “emozionale”, com’è definita dai curatori, scritta da giovani per altri giovani con uno sguardo capace di cogliere le contaminazioni culturali, i cambiamenti, le specificità, le trasformazioni del mondo in cui viviamo.

Il libro raccoglie esperienze di persone native e migranti, come Joel dal Messico, che “ha cambiato continente perché questo è quello che fa la gente del ventunesimo secolo: si conosce, si ama, migra. Dopotutto, è quello che ha sempre fatto”. Oltre ai “viaggi di migranti” vi sono i “viaggi delle seconde generazioni”: ragazzi e ragazze nati o arrivati molto giovani in Italia, come Tea, originaria dell’Albania, o la cinese Hu Feng Mei. Alcuni autori ci guidano in veri e propri “viaggi della memoria” legati ai ricordi dell’infanzia, come Maria Grazia e la sua fuga dall’Istria nel 1963; diversi autori di origine italiana hanno invece scoperto paesi e città del mondo attraverso “viaggi per studio e lavoro”, come Valentina in Cina o Martina in Marocco.

L’Italia non manca in questa guida, anzi: Torino appare spesso tra le sue pagine, con storie e aneddoti che ribaltano la nostra abituale prospettiva. Laura, parlando del suo ragazzo messicano, ricorda che “ciò che lo affascina maggiormente [dell’Italia] è il mistero legato ai tempi di cottura della pasta: ogni volta che la fa assaggiare a un’indigena per capire se è pronta, la risposta è invariabilmente ‘ancora un minuto’.”

I racconti sono seguiti da una proposta di turismo responsabile con consigli pratici, una piccola bibliografia, delle foto e delle informazioni sulla migrazione. L’esperienza di turismo responsabile può essere riassunta da Giorgio in Etiopia così: “per avvicinarsi, vedere, allungare una mano, toccare, stabilire un contatto” ci vuole tempo, “tempo per spogliarsi e per avvolgersi in nuove vesti; bisognerebbe potersi fermare, soggiornare, osservare con calma, vivere in mezzo, lavorare, fare la spesa, oziare. Solo così, forse, si più tentare di dare e ricevere.”

Una lettura veramente consigliata per approfondire il tema delle migrazioni e del viaggio responsabile. Per maggiori informazioni vi rimandiamo al sito della casa editrice.

Redazione Blog IT.A.CÀ
Francesco Marmo

2 commenti
  1. pj
    pj dice:

    Leggi la guida e pensi che se fosse di Calvino, Torino sarebbe Migranda, città potenziale ma non sempre attualizzata, esistente e al contempo invisibile. Una di quelle città che Calvino descriveva come i sogni: «costruite di desideri e di paure, anche se il filo del loro discorso è segreto, le loro regole assurde, le prospettive ingannevoli, e ogni cosa ne nasconde un’altra». Bel lavoro!

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